Creature della notte - 2
Data: 28/09/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: adad
E’ impossibile descrivere la notte del povero Rino: rimasto a lungo immobile sotto il getto della doccia, alla fine si lavò, ma senza avere il coraggio di arrivare con la mano e il sapone fin là sotto. Non riusciva a capacitarsi di quanto gli era successo: troppa era stata la paura, prima, e l’orrore, poi, per la violenza subita. L’incubo si era mutato presto in delirio.
Verso mattina, comunque, riuscì a prendere sonno, un sonno profondo, una catalessi da cui si svegliò dopo un paio d’ore con un gemito che gli fece sbarrare gli occhi. Il sole che filtrava dalle tapparelle lo tranquillizzò un poco.
Volle convincersi che aveva sognato tutto, ma l’indolenzimento che si sentiva nelle parti basse non lasciava adito a dubbi: quel bastardo figlio di puttana lo aveva violentato! Cristo santo, non era più un uomo! Per un istante pensò di andare dai carabinieri… ma per dirgli cosa, che era stato violentato da un vampiro? Sai le risate!
Ormai è successo, si disse alla fine con rassegnazione, importante è che sono ancora vivo… Che Dio lo stramaledica, quel figlio di puttana!
Nel fondo, però, di questo tumulto di pensieri, dell’orrore in cui era stato precipitato, Rino non poté fare a meno di considerare, ad un certo punto, anche un altro aspetto: il vampiro non lo aveva morso… e rabbrividì,risentendosi sul collo la punta aguzza degli affilati canini… non lo aveva ucciso…
Sei troppo bello… si risentì sospirare nella mente…. Sei troppo bello…
La cosa in un certo senso ...
... lo lusingò: nessuno glielo aveva mai detto… Del resto, la bellezza è cosa da donne… E poi le cose schifose che gli aveva fatto…… Rabbrividì, il povero ragazzo, ma non di paura stavolta, bensì di ribrezzo risentendosi graffiare le natiche dalla punta aguzza degli affilati canini…
Questa ridda di pensieri confusi continuò a tormentarlo per tutta la serata, durante il lavoro, mentre le ore scorrevano e inesorabilmente si avvicinava l’ora della chiusura… il momento di tornare a casa. Pensò di chiedere al proprietario, con qualche scusa, se lo lasciava dormire nel retrobottega… o di farsi dare un passaggio in macchina da qualche collega; ma andavano tutti nella direzione opposta… e poi, che senso aveva? Il problema era suo e non poteva risolverlo con queste scappatoie infantili. C’era anche la speranza che quella sera non si facesse vedere…
Era l’una passata, quando scese dal tram e si avviò con una certa angoscia per il lungo tratto verso casa. Ad ogni passo che faceva, i piedi gli diventavano più pesanti e le gambe più frolle, mentre il cuore gli martellava in petto come impazzito.
La strada era vuota e addormentata, per quello che riusciva a scorgere alla fioca luce dei radi lampioni, ma… Non vuole farmi del male… non vuole farmi del male… Continuava a ripetersi Rino, come un mantra rassicurante. E ogni passo era un passo verso casa… verso la sicurezza… Era a metà strada ormai…
“Ciao…”, la voce suadente lo colse alle spalle, gelandolo di colpo.
Si voltò con gli ...