1. Creature della notte - 2


    Data: 28/09/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad

    ... occhi sbarrati: l’essere si stagliava buio nella controluce di un lontano lampione e veniva verso di lui.
    
    “No!”, gridò Rino e fece per mettersi a correre.
    
    “Perché fuggi? - la voce gli risuonò chiara nelle orecchie, nonostante l’altro fosse distante ancora una decina di metri – Posso fermarti quando voglio, lo sai… Posso mutarmi in lupo, in pipistrello e ghermirti alle spalle… posso mutarmi in nebbia e avvilupparti alle gambe…”
    
    Rino si fermò, impotente, a testa china. Sentì una mano poggiarglisi sulla spalla.
    
    “Perché fuggi da me?”
    
    Non rispose. Tremava in preda al terrore. L’altro lo fece girare, gli fece sollevare il volto, lo fissò negli occhi.
    
    “Non ti farò del male… - ripeté con dolcezza – Sei troppo bello… Voglio solo amarti… Voglio sentirti mio…”, e accostò il volto, sfiorandogli le labbra con un bacio leggero.
    
    Nonostante tutto, il giovane si sentì prendere da una strana calma e non oppose resistenza, quando il vampiro gli passò sulla spalla un braccio ammantellato e lo condusse dietro il riparo buio di un muretto.
    
    Tutto si svolse come la sera precedente: l’essere infernale gli si accosciò dietro e gli denudò il culo, ma senza strappargli le mutande stavolta, calandogliele invece assieme ai jeans e baciando, leccando, mordicchiando ogni lembo che scopriva di quelle sode natiche polpose.
    
    Rino fremette, ma non di paura, al leggero graffio sulla pelle degli affilati canini. Poi il vampiro gli affondò il volto nello spacco del culo e prese a ...
    ... leccargli calorosamente e gustosamente il tenero orifizio, insinuandogli in profondità la lingua serpentina.
    
    Qualcosa cominciò a svegliarsi nelle fibre irrigidite del giovane, uno strano calore, un piacevole languore cominciarono a diffonderglisi intorno via via che i terminali nervosi acquisivano sensibilità. Inconsciamente, Rino si piegò un poco in avanti, sporgendo il sedere per offrirsi meglio alle amorose attenzioni. Il vampiro ridacchiò.
    
    “Bravo ragazzo…”, disse piano, infervorando lo sgrufolamento.
    
    Poi si rialzò e di nuovo lo inculò. Ma vuoi perché se lo aspettava, vuoi perché il buco era già rotto, stavolta l’atto infamante fu meno tormentoso e i gemiti di Rino non furono soltanto di dolore. Non si può certo dire che ne godette, questo no: però è indubbio che si ritrovò a scoprire sensazioni nuove… nuove e non sempre spiacevoli.
    
    Poi, tutto si concluse e Rino avvertì con meraviglia come un senso di dispiacere, allorché l’altro gli uscì dal culo e si scostò per ricomporsi. Si voltò, con i pantaloni ancora calati e il vampiro gli venne vicino, abbracciandolo.
    
    “Non devi aver paura.”, gli mormorò all’orecchio, sfiorandogli nuovamente le labbra con un bacio leggero. Rino si sentì prendere da uno strano abbandono, ma si irrigidì, quando la lingua vampiresca, calda e bagnata, tentò di insinuarglisi in bocca. L’altro capì che era troppo presto per questo e si staccò.
    
    “Non voglio farti del male, - gli ripeté – e nessun altro te ne farà, finché appartieni a me. Adesso ...