1. Tagliati fuori


    Data: 29/09/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: FinnTanner

    ... vicino, aveva la pelle chiara e liscia, i capelli castani con riflessi rossastri e gli occhi verde acceso, tipici delle popolazioni che abitavano oltre la Fascia, eppure i lineamenti del viso erano senza dubbio quelli decisi di un cittadino dell’Impero. I muscoli delle braccia erano sviluppati, almeno un poco, e aveva mani forti ma non rovinate. Non era denutrito e non aveva subito maltrattamenti, sicuramente non era un ragazzo di strada. Forse un bastardo, il figlio illegittimo di un ufficiale imperiale di stanza al confine. Ma perché mai un ufficiale avrebbe dovuto spendere tanti crediti per avere un figlio da un indigeno? Mi chiesi. Nel tempo che impiegai a girargli intorno per ritrovarci a faccia a faccia non avevo ancora trovato una risposta.
    
    «Qual’è il tuo nome?» Gli chiesi fermandomi di fronte a lui.
    
    «Daniele Distella, signore.» Rispose con voce ferma, restando immobile con le mani incrociate dietro la schiena dritta, mantenendo gli occhi fissi sui miei.
    
    “Distella”, dunque dopotutto era davvero un bastardo. «Cosa ci fai sulla mia nave, signor Distella?»
    
    Il ragazzo esitò un secondo prima di rispondere, quasi non si aspettasse quella domanda. «Volevo arruolarmi nell’Esercito Imperiale, signore, e quell’uomo mi ha portato qui.»
    
    Trattenni a stento un risata. Voleva arruolarsi, e quell’idiota di Nardi lo aveva portato a bordo. Mi chiesi cosa ne avrebbe fatto di lui dopo aver concluso il suo divertimento, e mi appuntai mentalmente di domandarglielo durante ...
    ... il nostro futuro interrogatorio.
    
    «Sei troppo giovane, e in ogni caso non ci si arruola sulle navi, signor Distella.» Gli dissi serio.
    
    Corrugò impercettibilmente la fronte ma all’inizio non disse nulla, sembrava più che altro deluso. Parlò solo dopo qualche secondo, espirando rumorosamente e con le spalle basse. «Mi dispiace, signore.»
    
    «Adesso però abbiamo un problema,» parlai a voce alta, ma non mi stavo realmente rivolgendo al ragazzo. In un momento imprecisato della mia vita avevo preso il vizio di pensare ad alta voce, anche se di solito non lo facevo in presenza di altre persone. Ma quella situazione complicata stava richiedendo tutta la mia attenzione e quasi mi dimenticai dell’effettiva presenza del ragazzo. «Non possiamo riportarti indietro, non abbiamo il tempo per una deviazione ne mezzi a disposizione per riportarti a casa.» Avevo iniziato a passeggiare avanti e indietro per la stiva di carico, il rumore dei miei passi rimbombava sulle pareti metalliche dell’enorme stanza quasi vuota.
    
    «Non abbiamo soste in programma, dunque resterai qui.» Decretai alla fine, dopo aver vagliato ogni altra alternativa. «Purtroppo non abbiamo alloggi per gli ospiti…»
    
    «Non è un problema, signore.» Dopo aver compreso che comunque sarebbe rimasto a bordo della nave, comparve una nuova luce nei suoi occhi. «Posso anche stare qui, se non sono di disturbo.»
    
    Fissai lo sguardo su di lui, non amavo essere interrotto. Eppure il suo entusiasmo, persino all’idea di dormire in una ...
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