Il mio grande amore
Data: 31/10/2017,
Categorie:
Incesti
Autore: Cazzo Grosso, Fonte: EroticiRacconti
Il mio grande amore Mi chiamo Giorgio, ho 33 anni, la mia storia inizia 13 anni fa, a quel tempo lavoravo saltuariamente come apprendista idraulico, sono ed ero un ragazzo normale, alto 180 cm, muscoloso ma non palestrato, praticavo calcio a livello dilettantistico il mio assillo era la figa. Non una figa qualunque, ma quella di una donna 38enne, leggermente in carne, bassina alta 155cm, IV di seno, un bel sorriso, naso a patata, capelli ricci neri, da quel che si può capire non era certo una top model e nemmeno una strafiga, ma per me era unica. Nonostante non fosse una bellezza. ogni volta che mi trovavo con lei il mio membro s’impennava. con erezioni spropositate, tanto che dovevo correre a masturbarmi. Ogni volta mi proponevo. che la volta successiva l’avrei fatta mia, ma rimandavo sempre alla prossima, fino al giorno che Manuela mi dice: “Giorgio lo scarico del lavello perde, potresti ripararlo?” “Certo, prendo gli attrezzi e lo riparo” “Grazie tesoro!” Presi gli attrezzi, mi chinai sotto il lavello, dopo una decina di minuti, mi colse un dolore alla schiena, quindi mi coricai su di essa per continuare il lavoro, dopo altri 10 minuti, avevo staccato tutta la tubatura, mentre controllavo il problema. vidi di fianco al mio viso due piedi e una porzione di gambe. il tutto inguainato in un paio di calze nere di seta con ricami, quella visione come al solito, m’ha fatto ingrossare il manganello, Manuela piegandosi mi chiese: “Tutto bene amore?” “Si! Si certo!” risposi. Nel ...
... piegarsi verso me, dal vestito fuoriuscì una tetta, a quella vista anche il mio cazzo ebbe un’impennata, così per non far vedere la massa corposa del membro, m’alzai tenendomi con una mano ad una sua gamba, sfiorandole il polpaccio, poi mi giustificai: “M’è preso un dolore alla schiena, ho dovuto alzarmi” “Povero caro, t’ho fatto fare un lavoro scomodo” A sentire quelle parole, dette con preoccupazione, m’avvicinai a lei e con un po’ di coraggio, la baciai sulla guancia, ne seguì un risolino, questo mi diede ancora più coraggio, la baciai nuovamente, ma questa volta sulle labbra, stupita mi disse: “Cosa fai sciocchino, io sono una donna e tu un ragazzo, non possiamo!” Non risposi, ma continuai a baciarla sulla bocca, introducendo la lingua nella sua bocca, mentre con una mano le toccavo il seno, con l’atra le alzavo la gonna, accarezzandole una coscia. Quando si staccò dal bacio disse con tono tranquillo: “Giorgio non possiamo, siamo mamma e figlio” “Dai mamma, sono innamorato di te da anni!” “Giorgio, anche a me piacerebbe, tanto più che tuo padre sono cinque anni, che non mi tocca, ma questo è incesto, ed è anche un reato, se qualcuno lo raccontasse” “Ma mamma, se non siamo noi a raccontarlo chi vuoi che lo venga a sapere” Continuai cosi a carezzare le sue cosce, a baciare la sua bocca, dopo alcuni minuti, anche Manuela si lasciò andare, cominciando a partecipare in maniera attiva. Quando si rilassò, la feci prima sedere sul divano, togliendole il reggiseno, poi dopo essermi ...