1. Piacevoli conversazioni. 10 anni dopo.


    Data: 02/10/2019, Categorie: Etero Autore: uomovento

    ... affondo la scuoteva e se la strusciava addosso, lei si spremeva i seni e tormentava i capezzoli. Stava per venire e la spinse via, si aspettava che Milady lo facesse sborrare con la bocca o con le mani ma nulla, stettero sdraiati sull'erba, in attesa. Non ancora sazia, si girò e si mise in ginocchio, mostrandogli ben bene il culo e la fica. "Scopami dove vuoi". Cominciò a ispezionarle il buco, con un dito, due, tre. Non era certo una novità, per lei, fatto sta, che con la bocca spalancata e il viso premuto sull'erba, si fece sbattere nel culo come una cagna. Nel frattempo la servitù in cucina si dava da fare a lavare stoviglie e utensili, e l'africano, inadatto ai compiti della cucina, uscì a cercare la padrona per ascoltare gli ordini sul da farsi. Non potendo parlare, in compenso aveva un udito straordinario e capì che l'avrebbe trovata nel labirinto, perciò vi entrò e quando li vide cercò di sparire lentamente. Milady lo invitò ad avvicinarsi. Il muto, dopotutto, non l'avrebbe detto a nessuno. Imbarazzato e incredulo si avvicinò, lei prese a ciucciarsi il pollice fissandolo. L'uomo che era solo muto e non deficiente, capì e si slacciò la cintura, depose pistole e spada e la accontentò. Tirò fuori l'uccello ed era talmente grosso che Milady sbavò. Si stupì di se stessa per non aver mai preso in considerazione l'eventualità di farsi sbattere da quell'omone nero e grosso come un orso, che tante volte aveva salvato il marito, nelle battaglie in marina, pensò a quante ...
    ... occasioni erano andate perse, a tutte le volte che il muto l'aveva accompagnata a caccia e si erano trovati da soli. Pensò al marito, provava affetto per lui ma i lunghi anni in nave l'avevano reso un uomo incapace di stare con una donna, se non per le questioni pratiche. Così vagava col pensiero, mentre ciucciava quell'enorme cazzo nero e sculettava sulla minchia del Maggiordomo. "Non sono ancora così troia.", si ammonì. "Devo migliorare.", si promise. Gemeva e si dimenava come avesse le fiamme in corpo e per non mandare gridolini si zittiva spingendosi in bocca quel mostruoso pisello nero, fino in gola e finchè non le uscivano le lacrime. L'africano per una vaga forma di cortesia e rispetto verso la sua padrona fece per venire fuori, sull'erba, ma Milady svergognata lo volle ancora in bocca e riprese l'esercizio. Ricevette una sborrata così abbondante che lei ne fu estasiata e quasi si strozzò per i fiotti e gli schizzi, ingoiò tutto e nonostante le palle grosse e nere dell'africano fossero ormai vuote, continuò a sbocchinarlo finchè anche il Maggiordomo non ebbe a liberarsi i coglioni. Il muto si rivestì in fretta e sparì di corsa oltre le siepi, il Maggiordomo, lentamente andò alla fontana a sciacquarsi le palle e lavarsi le mani. Lei ancora sdraiata in terra, a pancia in giù, guardava l'erba e ascoltava lo scrosciare dell'acqua. Chiuse gli occhi e si godeva quell'attimo di riposo dopo quell'abbuffata di sesso. Sentì lo sperma colarle fuori dal culo, per cui si alzò e si andò a ...