Il triangolo, non l'avevo considerato
Data: 05/10/2019,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: Zindo
... rapidamente.
Ah già, avrei dovuto dirvi che ci presentammo, che andammo a consumare un “apericena” al tavolo sulla terrazza di un noto locale, che parlammo di non si quante cose assurde prima di arrivare al nocciolo che ci interessava, ma feci tutte queste cose come un automa e neanche mi resi conto esattamente di ciò che feci e ciò che dissi. Una cosa sola sapevo: Barbara mi aveva stregato e la mia unica preoccupazione era superare l'esame di quell'incontro conoscitivo. Ero arrivato all'appuntamento con più paure che desideri. Nel giro di pochi minuti ero passato alla paura di me stesso, di sfigurare, di non piacere, perché ormai, ne ero certo, quella Barbara mi piaceva troppo, volevo fare sesso con lei. Mi piaceva tutto di lei, il portamento elegante, il seno piuttosto vistoso, le rotondità dei fianchi, la sottigliezza delle sue caviglie, le labbra, gli occhi, i lobi delle orecchie, la piega ed il colore dei suoi capelli, tutto insomma, proprio tutto, persino che avesse un compagno come Sergio.
Di costui fisicamente non notai né pregi, né difetti, tutto di lui mi era indifferente dal punto di vista fisico. Mi piacque invece quel suo saper far sentire sia me che Barbara a nostro agio, quel suo intuire che noi due ci piacevamo e lasciar trapelare la sua soddisfazione, quel suo saper riportare verso il tema della sessualità e sensualità i discorsi che andavamo facendo, ogni volta che o io o Barbara ci allontanavamo un poco dallo sopo principale per il quale ci eravamo ...
... incontrati.
All'improvviso fu lui ad afferrarmi un polso con la sua mano e dirmi “Ti sei accorto che piaci a Barbara?” Io guardai lei che sorrise abbassando lo sguardo. Risposi parlando a lei “Spero tu ti sia accorta di piacere molto a me”
Sergio come nel suo stile fu sbrigativo e risolutivo: “Allora? Vogliamo restare qui a dirci che ci piaciamo reciprocamente o vogliamo fare qualcosa di concreto?”
Barbara chiarì ancora meglio il concetto “Noi abbiamo fissato una camera in albergo per la notte e chiesto se c'era la possibilità di avere anche una singola nell'eventualità fosse arrivato un nostro amico”
Sergio concluse chiedendomi “Quando l'abbiamo chiesto la singola era disponibile, vuoi confermarla come l'amico che aspettavamo o preferisci salutarci qui?” Parlando mi porse il suo telefonino e aggiunse “Ho fatto il numero dell'albergo, parlaci tu adesso che risponderanno”.
Ovvio che confermai la stanza singola.
Appena sentì la mia conferma Barbara si trasformò, lasciando chissà dove quella sua eccessiva signorilità, per diventare finalmente sorridente e disinvolta- Non mi ero accorto che anche lei era stata sotto tensione come me. Dopo che il nodo del “Chissà come finirà quest'incontro?” si era sciolto tutto fu più facile, semplice, piacevole. Decidemmo anche di cenare prima di darci alle follie. Lo facemmo nel ristorante annesso all'albergo. Io che non avevo previsto il pernottamento scesi in sala ristorante dopo una semplice rinfrescata, anche Sergio non ...