Il girone della m - atto terzo - "le tre lingue"
Data: 06/10/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: CUMCONTROL
... tutto arreso. Riky prese poi a ridarmi schiaffi in testa “apri sto culo, cazzo”. Scoppiai in lacrime e Paride pose la sua mano a proteggermi la testa. Nel mentre mi teneva stretto a sé. “Lascia stare, non importa, a me va bene così”…
Riky scaricò sborra quella notte, per ben tre volte ed ingoiai. Paride, non fu da meno. E dovetti onorare l’ospite sconosciuto mandando giù ogni cosa.
Crollai distrutto in mezzo a quei corpi sudati, stanchi e ancora affannati. Posai la testa sul petto di Riky … “Vai via, non sei degno di me, pagherai caro per avermi fatto fare una così brutta figura, a casa mia”.
Mi addormentai in mezzo ai due.
Nel sonno, mozzai il respiro…. le mie dita le sentii accarezzate da altre dita..
Non le sue……
No…
Non le sue
…………………
Amici cari, a questo punto della narrazione l’autore dovrà compiere una digressione.
I più schizzinosi dovranno fermarsi qui, in questo punto preciso dell’opera scritta.
I degeneri, i sodomiti, i linceziosi del gusto e i morbosi potranno senza dubbio addentrarsi nel cuore remoto del Girone. Siamo alle ultime battute dell’opera in cinque atti.
Ai pochi si invita di conseguenza a prepararsi al vagabondare con l’autore nei circoli concentrici del suo Girone.
S’alzi il sipario.
E’ l’ora della merda.
……….
Al mattino ci alzammo quasi contemporaneamente. Riky volle assicurarsi che in bagno vi fosse tutto il necessario per la doccia di Paride, che il piatto doccia fosse ben mondato da ogni residuo ...
... delle docce trascorse. Paride fece la doccia, poi fu la volta di Riky, e poi la mia. Fu cosa inaspettata che Riky avesse riordinato il bagno prima del mio ingresso in doccia. Per un attimo presentii che le mie implorazioni della notte avessero reclutato in Lui le forme remote della sua compassione in capo alla mia persona.
Facemmo colazione insieme. C’era in cucina una frizzante aria di dopobarba e le nostre camice inamidate quasi dissimularono le indecenze della notte prima. Poi fu l’ora del congedo di Paride che doveva correre al lavoro. I due si baciarono con ardore e mentre li fissavo, Paride protese il braccio, mi afferrò per la nuca e mi coinvolse nel bacio a tre. Le nostre lingue vorticarono. Paride profumava di fresco. Io ci misi più trasporto ed inseguivo la lingua de mio Lui. Paride mi accarezzava i capelli. Riky mi afferrò il polso e mi fece frizionare il pacco di Paride. Poi fu il momento del commiato.
Rimasti soli, lasciai che il mio Riky preparasse gli attrezzi per la cucina. Gli invitati erano 46 per celebrare i miei quarant’anni, e non c’era da perder tempo. Rimanemmo in cucina in silenzio, affaccendati e muti. Lui si diede un gran daffare.
Io mi misi ad affettare la cipolla. Dovevamo preparare un soffritto pesante. Nelle lacrime della cipolla io mi voltai verso Riky col coltello in mano. Mi avvicinai a lui, mi inginocchiai e gli apri la patta. Presi a succhiagli il cazzo mentre egli stava davanti al tagliere a disossare grossi pezzi di vitello. L’uccello ...