1. I dolori di Luca -seconda parte


    Data: 06/10/2019, Categorie: Feticismo Autore: Paolo Vergani, Fonte: EroticiRacconti

    ... conformare la sua volontà a quella della madre, ma io sono preoccupata e tu puoi aiutarmi a scoprire come mai improvvisamente sembra consapevole del fatto ..insomma di possedere un sedere così..” “ Florido, abbondante….certo” Concluse Renata . La ragazza era galvanizzata all’idea di avere la missione di preservare il suo timido amico dalle cattiverie del mondo, doveva scoprire cos’era successo per tentare di limitare i danni e consolare l’amico aiutandolo a ritrovare la fiducia a recuperare l’autostima. Il dover assolvere a questa nobile missione la faceva sentire bene, nel contempo era eccitata all’idea di occuparsi di cose così intime riguardanti l’amico, Luca le piaceva e questa situazione l’avrebbe collocata in una dimensione di vantaggio… Le due donne si salutarono dopo essersi scambiate i numeri di telefono. Qualche giorno dopo l’incontro con Simona, Renata bussò alla porta di casa Piromalli, era il giorno successivo a quello dell’iniezione, al telefono Simona le aveva detto che il comportamento del ragazzo, quasi catatonico, aveva preoccupato tutti, la vergogna che ormai provava era tale, che per evitare di morirne aveva sviluppato un meccanismo difensivo: se ne stava steso come in catalessi , l’unico segno di vita era l’urletto femmineo dovuto più alla paura che al dolore quando il grosso ago penetrava nella carne e lo scuotimento delle natiche. Renata,quella mattina, aveva proposto all’amico di studiare insieme, il giorno dopo c’era il compito di latino. Lui aveva ...
    ... accettato senza particolare entusiasmo, come se nulla al mondo potesse ormai interessarlo, scuoterlo dalla sua disperata apatia. Fu accolta dalla signora Piromalli il cui volto segnato testimoniava del brutto periodo che a causa del figlio, stava attraversando. Quando entrò nella stanza di Luca, il ragazzo era immerso nella lettura di un fumetto. Indossava una comoda tuta sportiva, ormai anche a scuola faceva in modo di dissimulare il più possibile le forme posteriori indossando indumenti larghi, giacche e maglioni oversize, tuttavia l’impresa era impari, i due grossi emisferi riuscivano comunque ad affermare con forza la loro esistenza , che avesse un sedere di considerevoli dimensioni si indovinava a prima vista. Prendendo spunto dallo sguardo allucinato del ragazzo, che sembrava ormai vivere all’interno di un incubo senza fine, Renata decise di affrontare il più possibile di petto il problema…”insomma cos’hai? “ esordì decisa” adesso basta devi dirmi cos’è che ti angustia…non ne posso più di vederti così…..siamo amici o no? Se continui così smetterò di parlarti così da solo potrai commiserarti finché vuoi…” “ Non capisci che non posso dirti niente’ e’ una cosa mia privata…una cosa che devo risolvere da solo….” Rispose lui con voce atona. “Ok. Me ne vado.” Replicò lei calma e si avviò verso la porta… “ Simona le aveva detto continuando nell’ipocrita finzione che tutte e due contribuivano mantenere in piedi, che avrebbe potuto rivelarsi utile costringere il ragazzino a parlare ...
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