1. Hanna e Paul


    Data: 09/10/2019, Categorie: Incesti Autore: liana

    ... non vai a tuffarti in piscina? L�acqua &egrave fredda e penso che ti faccia bene rinfrescarti.�Senza aprire bocca esce dalla cucina. Attraverso i vetri della finestra lo vedo dirigersi alla piscina. La mia mente fantastica. Penso alle sue ultime parole. Sì, mio figlio, a modo suo ha detto che gli piaccio. Lo ha detto senza porsi il problema che io sono sua madre. L�episodio mi fanno tornare in mente alcuni piccoli fatti accaduti nei primi giorni delle vacanze che sono il prosieguo di altri incominciati già molto prima di partire per le vacanze. Non ho dato mai troppa importanza alle sue manifestazioni di approccio. Le ho sempre considerate effusioni affettive. Che un figlio faccia degli apprezzamenti sul fisico della propria madre può anche considerarsi normale. Ora invece so quali sono le reali intenzioni di mio figlio. Ecco anche spiegato l�assenza di ragazze dalla sua vita e del perché resta sempre a casa ed &egrave contento quando suo padre &egrave, per vari motivi, assente. Quando restiamo soli, in casa, lui gongola. Mi vengono in mente tutti gli episodi da lui provocati per strusciare il suo basso ventre contro il mio di dietro. Rivedo tutti i momenti in cui i suoi occhi lanciano sguardi morbosi nelle mie abbondanti scollature. Quando &egrave cominciato? Per quanti sforzi faccio non riesco a vederne il principio. Eppure ci deve essere stato qualcosa, qualche mio gesto o qualche mio atteggiamento che ha svegliato in lui l�istinto primordiale presente in ognuno di noi. ...
    ... Prigioniera di questi assurdi pensieri vado in bagno. Ho bisogno di una doccia fredda. E sì, non &egrave solo mio figlio ad aver bisogno di acqua fredda. Quando sono venuta in cucina ero già abbastanza eccitata e sentire la forza di mio figlio premere sul mio fondo schiena non ha fatto altro che aumentare il mio desiderio di donna in calore. L�immagine di Paul si materializza nella mia mente. Vedo in lui uno dei trecento guerrieri spartani che alle Termopili combatterono contro l�esercito persiano. Sento la mia micina lacrimare. Una mia mano va a posizionarsi fra le grandi labbra della mia polposa vulva. Due mie dita si inoltrano nella fenditura. Do vita ad un dentro/fuori. Mi chiavo usando le dita come fossero un cazzo. Il culmine arriva improvviso. Grido. Sto godendo; sento il piacere riempirmi la vagina, valicare le grandi labbra e colare lungo le mie cosce. Mi appoggio alle piastrelle della doccia e lascio che l�acqua scorra sul mio corpo. Dio mio! Cosa ho fatto? Mi sono masturbata pensando a mio figlio. Ho usato la sua immagine per dare sfogo alle mie voglie. Come ho potuto farlo? Perché? La colpa &egrave del mio desiderio d�amore. &egrave più di una settimana che Karl non frequenta il mio letto. Eppure non abbiamo litigato. Questo non giustifica il fatto di aver trascinato mio figlio nelle mie fantasie erotiche. Tutta colpa di quella pressione del suo pube sul mio culo e tutta colpa di quella esplicita allusione al mio corpo. Non ho mai pensato che &egrave il mio corpo a ...
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