Nato dal nulla
Data: 12/10/2019,
Categorie:
Etero
Sensazioni
Autore: Idraulico1999
... altro che lui. Ci spogliammo all�istante degl�indumenti, quasi senza dire una parola, con le labbra sempre incollate e le lingue che irruenti s�esploravano. Mi portò in braccio in camera da letto, sempre proseguendo a baciarmi, dopo m�adagiò sul letto proclamandomi nuovamente:�Liliana carissima, abbi fede in me�.Estrasse da un cassetto tre sottili sciarpe di seta nera bisbigliando di voltarmi. Adesso io ero nuda, nella posizione della pecorina sul letto. Con la prima sciarpa mi bendò gli occhi, con le altre due mi legò i polsi alla testiera del letto lasciando i legacci lunghi, in modo che mi trovassi al centro del letto. Io non vedevo nulla, ma lo sentii scivolare sotto le mie gambe, Ernesto c�infilò in mezzo la lingua leccando in seguito il clitoride stuzzicandolo a dovere, mentre io gemevo e sragionavo per il piacere estremo e inusuale che mi provocava. Mi collocò un dito in bocca e io glielo succhiai a più non posso. Volevo prorompere, aprirmi, strepitare la mia potenza, tuttavia Ernesto fu abilissimo nel portarmi alla soglia massima del piacere senza farmela oltrepassare, da vero abile e accorto intenditore, fermandosi giusto in tempo.In quell�occasione s�allontano da me collocandosi ben presto alle mie spalle. Fino a quel momento era rimasto con i boxer aderenti, in seguito li sfilò iniziando a premere sulle mie chiappe, soltanto per farmi tastare quanto fosse compatto, dandomi una sonora e manesca sculacciata che m�umiliò aizzandomi nel contempo. Io ero globalmente ...
... smarrita, lo volevo dentro e subito, in pochi secondi fui accontentata, perché Ernesto mi penetrò conficcandomi nella fica il suo possente cazzo, tenendomi le mani sul sedere e palpandomelo sempre più violentemente mano a mano che il ritmo dell�amplesso aumentava. Io godevo tantissimo, è vero, non avevo mai gioito appagandomi così tanto, perché fui interamente travolta dal calore poderoso e penetrante dell�orgasmo, arrivai, sfinita, mentre le gambe mi tremarono al punto che a stento riuscii a mantenere la posizione della pecorina.Quando lui da dietro mi sborrò, inondandomi la fica e il fondoschiena, io provai un�emozione fortissima, una trepidazione notevole, una smania inenarrabile, perché se per caso il cosmo fosse finito in quel momento mi sarebbe bastato, perché avevo conosciuto, percepito e radicalmente vissuto la totale felicità per un istante. Ernesto mi sciolse i polsi, mi tolse la benda dagli occhi e mi scandagliò a lungo osservandomi senza confabulare. Neanche io avevo parole, del resto in quel frangente che cos�avrei potuto manifestare e precisare? Ci sarebbe stata tutta la vita per dialogare, per apprendere e per conoscerci, sicché ci addormentammo abbracciati e contenti.Il mattino seguente, avevo la cognizione netta e indiscussa, che la mia piccola vita di collaboratrice di quel minuscolo ufficio postale, di quella femmina nubile senza cupidigie né impulsi né passioni era finita per sempre, perché per riallacciarmi velocemente al discorso gli enunciai:�Dimmi ...