1. Una lezione da Mistress Iside


    Data: 13/10/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: tom, Fonte: RaccontiMilu

    ... un�altra parte del mio corpo. Invece niente. I nodi non si sciolgono, le braccia restano sollevate in quel bizzarro triangolo isoscele di cui ho detto, i ceci scavano ancora nella mia carne. E d�improvviso il dolore si fa ancora più forte. Qualcosa mi opprime la schiena. Mi schiaccia contro il pavimento, tende dolorosamente la corda che mi sostiene le braccia e sembra spezzarmi in due all�altezza delle vertebre lombari. La Padrona si è seduta su di me. Mi sta usando come uno sgabello. Normale, per lei, adoprare uno schiavo già prossimo al punto di rottura per spingerlo là, oltre i suoi limiti.Resta su di me per qualche minuto, e in un primo momento non riesco a capire cosa stia facendo. Immagino che sia lì solo per procurarmi altro dolore. La piace farmi soffrire. Poi sento cadere qualcosa a terra. Una delle sue scarpe. Poi l�altra. Si alza e si allontana. Le scarpe sono ancora lì, accanto a me. Con la maschera calata sul volto non riesco ad apprezzarne la fragranza come desidererei, ma suppongo che anche questo faccia parte della prova psicologica alla quale mi sta sottoponendo. La scarpiera è di là, nell�anticamera del dungeon. La Padrona vi si reca e indossa un altro paio si calzature, probabilmente quelle che piacciono a me, stivali alti al ginocchio con il tacco affilatissimo. Oppure una paio di sandali. Non la sento neppure tornare. E� la sua voce a scuotermi all�improvviso.�Allora? Non si saluta più la propria Padrona?�Cerco di rispondere, ma ogni tentativo viene ...
    ... frustrato dalla maschera e dalla stretta del collare. Dalla mia bocca esce solo un blando mugolio.�Non sai quanto ho camminato, oggi� dice la Padrona, mentre i nodi vengono sciolti.�Non riesci a rispondere con questa maschera, vero? Credo sia giunto il momento di toglierla�E la maschera viene tolta. Mi accorgo che è quasi sera, che il cielo si sta tinteggiando di rosso e che le scarpe poc�anzi abbandonate accanto al mio volto sono state tolte dalla sovrana. Lei è lì, in piedi davanti a me. Troneggia sulla mia figura inerme come una regina. Indossa un soprabito lungo e nero, di pelle, e degli stivali. I miei preferiti. Mi accuccio ancora di più e vado a baciarli. Lei mi lascia fare.�Come va? Ancora un po� anchilosato?��Sì, Padrona��E i ceci? Hanno fatto il loro dovere?��Sì, Padrona��Bene, devi sapere che la tua sofferenza è il mio piacere. Godo quanto non immagini, sapendo che te ne sei rimasto immobile, ad attendermi come lo schiavo che sei, supplicando il mio ritorno. E mi fa ancor più piacere sapere che per gli altri tu sei uno stimato dirigente di banca, mentre per me sei solo una lurida larva da schiacciare sotto i piedi��Sì, Padrona��Sì Padrona�sì Padrona�sei un telefono guasto?��Esisto per servirla��Ah, adesso ci siamo��Grazie, Padrona��Mi chino e le bacio gli stivali. Di più, glieli lecco dalla punta fino alla tomaia. Noto che vi è un po� di polvere sui bordi della suola e lecco anche quella. Le calzature della Padrona devono essere sempre lucide. Ci tengo molto al mio ...