Mio nipote
Data: 14/10/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: crigio
... gli allenamenti. Gabriele, però, non è in pista. Chiedo al coach che mi dice che dovrebbe essere negli spogliatoi. Ci vado, ma anche lì non c’è nessuno. Poi, sento scorrere acqua nelle docce e mi avvicino alla porta socchiusa da cui viene il rumore. Sbircio e vedo due figure di ragazzini: uno è mio nipote.
Rimango di sasso quando mi rendo conto che l’altro è inginocchiato e sta facendo un pompino a Gabriele, che, con gli occhi chiusi, si gode la suzione. Così impalato non riesco a sottrarmi al suo sguardo che, improvvisamente, si posa su di me. La mia presenza non lo distoglie, però, da quello che sta facendo e, anzi, sfoggia il suo sorriso disarmante che, insieme con la scena che vedo, mi scatena nuovamente un’erezione subitanea. Mi faccio da parte, mi spalmo sul muro accanto alla porta e poi scappo via.
Quando rincasa, Gabriele non dice nulla. Pranziamo come se non fosse successo niente, chiacchierando del più e del meno e poi lui torna al campo per prepararsi alla gara. Lo raggiungo dopo poco. La passione e l’impegno che mette nei salti è impressionante. Non è più un ragazzino. Mi vengono in mente le immagini di stamattina e penso a lui non come il mio nipotino adorato, ma come un uomo fatto.
Al termine della competizione, mi chiede se il suo amico, col quale l’ho scoperto negli spogliatoi, può unirsi a noi per cena. Non ho obiezioni e, dopo una doccia veloce, andiamo a mangiare qualcosa.
Si chiama Simone, e anche lui è carino e ben formato. Ha la stessa età ...
... di Gabriele e i due si guardano con una certa intesa. Non credo di sbagliarmi se dico che se la intendono da un bel po’. Le carezze che si sono scambiati prima non erano casuali.
Al termine della cena, accompagniamo Simone alla fermata dell’autobus che lo dovrà riportare in paese. Vista l’ora tarda aspettiamo con lui, ma il mezzo non arriva. Dopo tre quarti d’ora, mio nipote mi chiede se può dormire da noi per questa sera. Anche stavolta non obietto, e comincio a pensare che la cosa sia architettata a dovere da lui, se non addirittura da entrambi. Rientrati, Gabriele e Simone si ritirano in camera e, stremati per la dura giornata, si addormentano subito. Anch’io mi sdraio e, dopo qualche minuto, crollo.
Non son quanto tempo sia passato, ma durante la notte dei lamenti mi svegliano. Vengono dalla camera dei ragazzi. Temendo chissà che, mi alzo e vado a controllare. La porta è socchiusa e ora i suoni sono più chiari: non sono dei lamenti, ma dei gemiti. Sbircio e i due diavoletti sono uno sull’altro a sessantanove che si scambiano un pompino. Gabriele sta sopra con la testa rivolta verso la porta e ingoia con una fame esagerata tutta l’asta del suo amico. Il sangue mi va alla testa ed il mio cazzo preme nei boxer. D’improvviso, mio nipote alza gli occhi, mi vede ed io mi gelo. Lui continua a ciucciare: sembra che mi aspettasse.
E infatti, con una mano mi invita ad unirmi a loro. Ipnotizzato, entro in camera e mi metto in piedi accanto al letto. Il culetto di Gabriele è ...