1. Rifiutata, punita, accolta


    Data: 15/10/2019, Categorie: Etero Autore: pop45, Fonte: Annunci69

    ... chiami le cose per nome perché non si conviene a una signora? ti urta chiamare cazzo il cazzo e fica la figa e tette le tette? ma smettila di darti quel tono di borghese raffinata che non si abbassa al linguaggio “troinese” delle persone comuni. Mi scrivi che “tuo marito sfoga con te i suoi istinti in modo primitivo”; sei comica, ti scopa e basta. Che “ti ha fatto compiere gesti contro natura”; sei ridicola, te lo ha messo nel culo e zitta. Che “desidera manifestazioni alla bolognese”; ma dai, ti ha chiesto un pompino e non farla tanto complicata. Ma ti rendi conto di quanto sei falsa e artefatta! Mi hai fatto fare una fatica immane a scriverti rispettando questi canoni insulsi di linguaggio controllato e insignificante. E’ ora che questa fatica venga ripagata.
    
    Mi ero tolta la cintura dei pantaloni e l’avevo fatta schioccare con un colpo secco sulle sue chiappe senza troppi riguardi. Lei si era lasciata sfuggire un lamento e aveva gettato la testa all’indietro accusando il colpo. Ma non aveva abbandonato la sua posizione. Le dita delle sue mani, sempre incrociate “in preghiera” non sapevo se volevano dire “sì è vero, scusami” oppure “lo merito, puniscimi ancora”. Mi si torcevano le budella nel vedere quel bel culo rigarsi di rosa ma non dovevo mostrarlo e continuai.
    
    - mi hai scritto che sei “una troia sposata - per usare il mio linguaggio - stanca della vita a due” e che “sei in cerca di una situazione viziosa con una uomo maturo”. Ecco, hai voluto abbassarti al mio ...
    ... livello delfinandoti “troia”, ma lo hai fatto in modo quasi ironico, non convinto. Tu la devi smettere con queste ipocrisie. Troia lo sei davvero! e - devo essere più esplicito? - lo sai benissimo e vuoi che qualcuno te lo dica senza giri di parole e che ti tratti da troia. Dillo che è così!
    
    - ...
    
    - dillo!
    
    - sì sono una troia
    
    - e...
    
    - voglio sentirmelo dire
    
    - e ...
    
    - voglio essere trattata da troia, sì! va bene così?
    
    Un secondo colpo di cinghia partì secco come tutta risposta. Lei si inarcò per il dolore ma non reagì né cambiò posizione. Notai solo che le dita si strinsero per diversi secondi, quasi per assorbire la sofferenza che non doveva essere poca. Cosciente di star subendo una punizione, mostrava molta dignità. Mi affascinava. Mi sentivo però un verme. Quelle parole erano sì musica per le mie orecchie. Mi stavo vendicando per essermi dovuto trattenere troppe volte e per aver dovuto usare un linguaggio che non mi era proprio. Ma intimamente godevo nell’umiliarla. Quella cinghia in mano cominciava a darmi fastidio, volevo qualcosa di più diretto e personale.
    
    - Vieni, le dissi
    
    La presi per il braccio e guidai davanti al divano. Mi sedetti comodo e le feci cenno di distendersi sulle mie ginocchia mettendo il culo proprio sopra le mie gambe. Le braccia erano allungate in avanti, sempre con le mani legate. Indossava ancora la camicetta e le gambe facevano bella mostra delle sue autoreggenti squisitamente ricamate. Aveva messo molta cura nella ...
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