1. Mia moglie sul mar rosso


    Data: 02/11/2017, Categorie: Tradimenti Autore: maialazzo, Fonte: Annunci69

    ... io continuavo "si tocca il suo cazzone guardandoti il culo, vorrebbe essere lui a scopare questo culetto bianco!" fino a che l'orgasmo di Bea esplose, e le contrazioni fecero godere anche me spruzzandole dentro come un matto. Quando ci riprendemmo il guardone non c'era più, così che Bea continuava a credere che me lo fossi inventato. Ma intanto aveva goduto come una porcella, sulla spiaggia, con un inserviente di colore che si masturbava; mica male come prima sera!
    
    Dopo una giornata di mare, la sera successiva decidiamo di stare in hotel; andiamo a cena, e, davanti all'ingresso del ristorante, c'è il solito ragazzo col banchetto che fuori dall'hotel ha il negozio pieno di robaccia da turisti a prezzi altissimi. Aspettando il nostro turno però, ci mettiamo a conversare con lui perchè parla un pochino di italiano. Ali, molto giovane, molto scuro, un sorriso largo e bianchissimo, si rivela essere simpatico e divertente e, siccome questa sera volevamo restare tranquilli, accettiamo le sue insistenti richieste di andare a visitare il suo negozio dopo la cena. Quando entriamo in quello che da fuori ha tutta l'aria del solito negozietto di cianfrusaglie, notiamo che a prendersi il fresco del condizionatore, oltre ad Ali, ci sono altri due egiziani, più sciatti di Ali, e che sembrano anche più sporchi. ciabatte ai piedi zozzi, calzoncini corti e sdruciti; uno, un giovane sui 25 anni, carnagione chiara, bruttino, ma robusto. L'altro, sulla quarantina, pancia da bevitore, e in ...
    ... generale brutto e sformato. Subito ci rendiamo conto che il negozio è molto più grande di quanto pensassimo, con numerose file di scaffali con sopra magliette, teli mare, giocattoli, oggettistica tipica e tanto tanto altro. Ali ci fa accomodare in mezzo ai suoi amici/colleghi, cosa che non mette Bea proprio a suo agio, ma subito ci offrono una tazza di carcadè e accendono uno shisha con il tipico modo di fare amichevole, ma anche impositivo, delle popolazioni arabe. L'altro ragazzo, Mohammed, parlava decentemente ingelese, così ci siamo messi a chiacchierare sulle solite cose; l'Italia, Berlusconi (sigh!), la televisione italiana, etc. Nel frattempo il panzone, che parlava solo arabo, continuava a squadrare il corpicino seminudo di Bea, che non lasciava molto all'immaginazione, con la sua canottierina estiva e gli short bianchi. Dopo un po' con la testa che ci girava per via dello shisha fumato, Ali ci fa fare il giro del negozio e, per non essere scortesi, gli compriamo un cappellino e una t-shirt. Per continuare a stare in compagnia di Ali, che ci faceva piacere, ma per non stare insieme agli altri due egiziani puzzolenti, decidiamo di invitarlo a bere un ultimo bicchiere in hotel, cosa che accetta volentieri. Il problema è che poi, tra una chiacchiera e l'atra, l'ultimo bicchiere diventano gli ultimi tre, e ci troviamo così, verso le due, ubriachi e con Bea che non si regge neanche in piedi. Ali gentilmente si offre di aiutarmi a portarla in camera; la distendiamo sul letto ...