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Una paziente della Dottoressa Angela - Il Giocattolo della Professoressa
Data: 15/10/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Angela Kavinsky
... ma invece sarò io ad aiutare lei! Quando vuole, tanto io sono sempre libero!». Non appena finì di parlare, gli infilai la lingua in bocca. Poi gli sussurrai: «Vienimi dentro tesoro!». Come per magia, iniziò a spingere alla perfezione, tanto da farmi piegare le dita dei piedi e farmi scivolare a terra le scarpe. Mi mordevo le labbra sentendolo dentro di me. Era così duro! Mi ero già bagnata tutta. Finalmente, mi sentii inondata. Lui si buttò sullo schienale della sedia, mentre io ridevo a crepapelle appoggiata con le mani al suo petto e alla sua maglietta bagnata di sudore. Guardai l’orologio. «Oh cazzo! Abbiamo un minuto!» Saltai giù dal suo cazzo, ora visibilmente rammollito, e iniziai a cercare le mie mutande. Lui sembrava paralizzato, così diedi al suo pisello un calcetto col piede. lui sorrise e lo accarezzò con la mano. «Sei stato bravo Filippo. Ora rivestiti!». Lui obbedì. In pochi secondi, ci eravamo già ricomposti. Bastava solo cercare di recuperare un po’ il fiato e magari asciugarsi un po' il sudore. Mentre ero seduta sulla mia sedia, lui si inginocchiò ai miei piedi e mi fece calzare le scarpe con dolcezza. «Ti piacciono proprio i miei piedi, vero?». Lui annuì, sorridente. «Allora bacia il piede e ringrazia!» Obbedì per l’ennesima volta. Un bacio, un ringraziamento. Un bacio, un ringraziamento, e così via. «Grazie professoressa, grazie professoressa». Suonò la campanella. Mi alzai in piedi e andai ad aprire la porta. lui raccolse la borsa con i libri e si avviò all’uscita. «Facciamo domani dopo scuola?» chiesi. «Sarebbe fantastico!» disse lui. Mi avvicinai e gli accarezzai la guancia, poi lo baciai. «Prima mi devi aiutare, ricordi? Dobbiamo studiare. Poi dopo facciamo…» «Prima il dovere poi il piacere» disse lui. Gli accarezzai la spalla. «A domani Filippo… Ah, per gli occhiali… Inventati qualcosa, tipo che sei caduto o che ti ha picchiato un bullo». Alla fine non era poi così lontano dalla realtà.