Papi, un gioco a due
Data: 15/10/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: RedTales
Lui era un bellissimo trentenne e adorava travestirsi. Il suo sogno era sempre quello di interpretare il ruolo della figlia al centro delle attenzioni di un padre decisamente porcello. Quando trovava il partner giusto questo era il “gioco” che preferiva. Ovviamente si adattava a molte altre situazioni perché non tutti entravano… nella parte. Quella volta Sandro si era dimostrato interessato e l’idea gli sembrò decisamente eccitante, così si era recato da Giulio, o meglio Giuly con la voglia di… giocare e non solo di fare sesso.
Appena la porta si aprì gli si presentò davanti una splendida ragazza, capelli castani lunghi, perfettamente truccata e fasciata in un abitino corto molto scollato con un vaporoso gonnellino che modellava il bel culetto lasciando vedere un desiderabile décolleté. E anche le gambe facevano bella mostra avvolte da calze nere velate.
Come richiuse l’uscio la mangiò letteralmente con gli occhi, in modo invadente ma che lei sembrò apprezzare.
“Ciao papi, sei tornato presto...” si era già calata nel ruolo e lui le tenne immediatamente il gioco.
“Ma come ti sei vestita? Sembri una troietta? Magari vuoi uscire di nuovo con quell’altra che
quando esce con te è più nuda che vestita.”
“Dai papi? Non è così… Non devo uscire.”
“Sarà, ma hai le gambe in bella vista e anche sopra non è che sia tanto diverso.”
“Papi! Oggi ci si veste così.”
“Si, si, sarà…”
“Hai visto ti ho riordinato la libreria.”
“Come riordinata?”
“Ho messo sulle ...
... mensole tutti quei libri che avevi lasciato fuori.”
“No! Stavo cercando di metterli con ordine e adesso è tutto da rifare!”
E, preso dalla rabbia, allungò uno sculaccione sul fondoschiena della ragazza.
”Ahi!”
“Così impari a fare danni! Come quando eri una ragazzina. Ricordi?”
“Si.”
“Ti mettevo sulle ginocchia, ti sollevavo la gonnellina...”
“Mi abbassavi le mutandine...”
“Si, e quando avevi il culetto al vento te lo facevo diventare rosso...”
“E dopo, quando mi vedevi imbronciata per farmi passare la “bua” mi facevi le carezzine con la crema.”
“Si...”
“E se ti dicevo che mi faceva male il buchino me lo massaggiavi con un dito… dappertutto. E se non passava ancora ti chiedevo di provare con il biscotto... e alla fine mi facevi leccare anche tutta la cremina...”
Era brava a suggerire la situazione e Sandro a capirla al volo e ad adattarla al momento.
“Ecco, visto che ti ricordi bene non fare più altre sciocchezze per oggi, se non rifacciamo come allora...”
“Si papi, starò attenta...”
“Mi dai un bicchiere d’acqua per favore?”
“Si, lo prendo subito.”
Sfortunatamente parte dell’acqua si rovesciò sui pantaloni di papi che lei cercò subito di asciugare, ma erano troppo inzuppati e... dovette toglierli. Anche gli slip erano bagnati e, seppur Giuly ci passò sopra un asciugamano non riuscì a rimediare: “scusa papi, mi sa che devi toglierli, li metto ad asciugare...”
Lui si alzò in piedi e lei, prontamente, gli sfilò l’indumento e ...