Sono come tu mi vuoi -cap 2 (e ultimo)
Data: 16/10/2019,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: Zindo
... di la”. Camminando mi giro verso Giada e la tiro a me con il braccio che non ho tolto dal suo fianco e, rallentando di molto i passi, la bacio. Anzi, inizio a baciarla ma appena le lingue si incontrano lei interrompe, mi spinge con decisione e dice “Andiamo, andiamo, non perdiamo altro tempo” Si distacca da me e comincia a sollevarsi l'abito per sfilarselo camminando. Ha proprio una gran voglia la femmina in calore.
Seguo Luigi. Lo imito spogliandomi anche io come fa lui, come fa sua moglie. Sento quasi come fosse un tocco materiale lo sguardo di Luigi su di me, io invece osservo Giada. Chi ha detto che la bellezza femminile sia quella delle dive del cinema, delle indossatrici, delle fotomodelle? Quelle forse fanno apparire perfetti gli abiti che indossano ma se si spogliano? Chi di loro reggerebbe il confronto con questo splendore di femmina che ho davanti a me?
Davanti a me ho Giada, la moglie di Luigi.
Qualche nome famoso che potrebbe reggere il confronto e forse anche battere il fascino di Giada mi viene in mente, però poi penso alle capacità di “aggiustamento” delle moderne tecniche di ritocchi fotografici (Photoshop* e similari) e mi auto nomino giudice unico e inappellabile per conferire il titolo di “Più bella femmina del mondo” a Giada. Titolo valido nel “Regno dei miei occhi” riconoscibile o no altrove.
Nota:(*) non sono mica sicuro che Photoshop si scriva così. L'importante è capirsi.
Giada è “burrosa” con i suoi seni prosperosi, i suoi fianchi ...
... rotondi, le sue cosce piene. Il grasso è tutt'altra cosa; lei avrà qualche etto di sovrappeso ma sono così ben distribuiti questi etti che non deturpano ma impreziosiscono la sua immagine. Non resisto oltre. Mi avvicino a lei per abbracciarla, stringerla al mio corpo già nudo, rivestirle le spalle di baci e coprire le sue natiche con le carezze. Lei si spinge contro me facendomi sentire sui pettorali la pressione dei suoi capezzoli turgidi. Il mio pene si sveglia, si alza, si irrobustisce, glielo faccio sentire sul suo ventre stringendo il suo corpo al mio.
Giada dischiude le labbra, agita la lingua, invoca silenziosamente un bacio. Glielo accordo alla “sporcacciona” cioè travasando nella sua bocca una dose della mia saliva. Mi piace sentire tutto ciò che è umido quando faccio all'amore e gradisco che tutto ciò che mi piace sia umido. Per questo vado con la mano a verificare tra le cosce di lei. La sua figa è già umida, molto umida. Raccolgo gli umori della sua vulva con le dita che poi porto alla bocca per leccarmele, per un primo assaggio di quella bevanda che intendo trangugiare. Infatti mi abbasso, lei divarica le gambe io cambio posizione per potermi sedere a terra e, stando col busto eretto tra le gambe divaricate di lei, comincio a leccare, aggrappandomi alle cosce. Lei piega leggermente le ginocchia per flettersi e agevolare al massimo il mio leccargliela. Le mie mani vanno su e giù per le sue cosce, dai soffici glutei alle ginocchia.
Sono tanto preso da questo ...