Quando l'amore non ha limiti
Data: 17/10/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: RedTales
... guardi…”
E dopo qualche altro attimo di imbarazzato silenzio di Raoul affondò il coltello: “è da tanto ormai… avrei voluto conoscerti ma...”
“Come sto?”
Marta era uscita e chiedeva consigli e la loro conversazione si interruppe. Ognuno diede il suo parere e la ragazza ritornò a cambiarsi.
“Si, mi ero accorto che mi… spiavi...”
“Ma… qualche volta… Mi è capitato...”
“No, no… Va bene così… mi piaceva sapere che mi guardavi… Avrei solo voluto conoscerti… Speravo di incontrarti...”
“Sai, le finestre… mi è capitato… eri li…”
“Tranquillo, tranquillo… va bene così… volevo che mi guardassi… mi mettevo apposta davanti alle finestre...” e così dicendo gli prese la mano.
Raoul non la ritrasse e rimase immobile.
“Vuoi passare da me questa sera?”
Un’altra interminabile manciata di secondi di silenzio si interruppe con un si sussurrato a bassa voce.
“Alle nove, va bene?”
“Sì!”
La porta si aprì: “ciao, io sono Artù.”
“Io Raoul. Artù?”
“Si, Artù. In realtà è Arturo, ma per tutti ormai sono Artù.”
Indossava un pantaloncino di jeans aderentissimo e una maglietta larga, sbracciata e corta in vita. L’appartamentino era tutto li, sala con cucina, camera e bagno. Si accomodarono sul divano e gli offrì da bere, Come andò al frigo non poté non notare la parte bassa delle chiappe che sporgevano dal bordo del jeans. Si, quel culetto non aveva nulla di meno di quello di una bella donna. Visto così da vicino non poteva che confermare quanto già sapeva. E ...
... poi le gambe… saranno stati gli shorts ma sembravano lunghissime e, perfettamente depilate e lisce, erano proprio uno splendore da guardare. Per un attimo pensò che probabilmente sarebbero state piacevoli anche da accarezzare ma rimosse immediatamente questo pensiero...
“Ti piace il mio culo?”
Accidenti, si era perso a fissargli le gambe e nemmeno si era accorto che lo stava guardando.
“Si!. Scusa, ma non sono riuscito a non guardartelo e anche le gambe...”
“Grazie, sono contento che ti piacciono...”
Si sentì in imbarazzo. Non si era mai trovato in una situazione simile e non sapeva bene cosa fare. E poi era così giovane...
Quel ragazzo era solare e sorridente e riusciva a farlo sentire tranquillo anche se ancora non riusciva a trovare un motivo perché si trovasse li.
“Ti piace guardare?”
“No! Cioè, si, ma… Non mi era mai successo prima…”
Gli sorrise.
“Ma sei giovanissimo...”
Sorrise ancora e poi: “ti piacerebbe fare sesso con me?”
“Dai! Ma sai quanti anni ho? Saranno il doppio dei tuoi! Un conto è spiarti, un altro...”
Lo interruppe: “ma non hai visto gli uomini che mi porto qui? Sono tutti grandi. Li cerco solo grandi.”
Effettivamente l’aveva notato ma non ci aveva fatto caso.
“Si, ma io ne ho quasi quarantacinque e tu? Quanti ne hai tu?”
“Ventitré e i tuoi vanno benissimo, anzi, se ne avevi un cinque in più andava anche meglio...”
“Dai!”
“Ho cominciato con dei grandi e mi va bene così. Comunque ho provato con i ragazzi ...