1. Claudi, la giovane albanese


    Data: 18/10/2019, Categorie: Etero Autore: 1945, Fonte: RaccontiMilu

    ... po': va meglio? Un po', ma continua se non ti disturba. Se puoi muovere la mano un po' più veloce che mi sembra che abbia un effetto migliore. A questo punto era per forza chiaro anche a lei cosa mi stava facendo. Non posso dire il perché, non lo so, ma non interruppe il movimento. Ma perché continuò: Il vino? Il pensare di aiutarmi davvero? La voglia di farmi un piacere? Mi godetti questa fantastica sega più per il suo aspetto mentale che fisico. Vedevo quella manina andare su e giù sul mio pene. Andò avanti per quasi venti minuti e solo quando la vidi stanca del movimento mi lasciai andare dicendo: attenta, ed il mio sperma le imbrattò mano e polso. Grazie. Grazie, mi hai salvato, mi sento meglio. Non era stupida e penso che avesse capito bene questa situazione e cosa ne potesse. Adesso era arrivato il momento dell’imbarazzo, quello cruciale. Mi alzai dicendole ancora grazie; penso che anche lei notasse che non avevo perso completamente l’erezione e pensai che anche questo potesse essere per lei una novità. Andai in bagno a sciacquarmi, sentii lei fare la stessa cosa, ma in cucina. Poi ci rincontrammo in salotto. Partiva la fase tre del mio forse “sciocco” piano. (fase uno la tavola, fase due la sega, fase tre la ricompensa) Avevo già i cento euro in mano e glieli misi a sorpresa nella sua. Lei quando si accorse disse che non li voleva. Non l’aveva fatto per i soldi, ma per aiutarmi. Le dissi che doveva accettarli perché quello che era successo quel giorno poteva ...
    ... succedere ancora e se non li avesse accettati non avrei saputo come ricompensare il suo aiuto e non avrei più avuto il coraggio di farmi aiutare se fossi stato ancora male e forse non avremmo più potuto vederci. Fui accorato e la buttai così sperando… e poi insistetti: a me i soldi non mancano. Sono felice se posso darti la possibilità di comprare un nuovo gioco o vestitino per Mirella (giocavo sulla figlia non su lei, se andava….. ci sarebbe stato il tempo per il resto) Chinò il capo. Era una resa. Disse: li prendo, ma non vorrei. Era tutto per quel giorno. Quando tornò la volta successiva per un po' feci finta di nulla. Aspettavo. Quando finalmente mi chiese: tutto bene? Dissi: no. Purtroppo non andava tutto bene. Quella cosa, e lei capì subito cosa intendessi, si era ripetuta e avevo dovuto fare da solo, ma con dolore Sai le dissi, so che dovrei andare…ma non voglio. Le feci vedere il mio pacco ancora gonfio. Te lo chiedo direttamente: mi puoi aiutare tu? Fai quello che ti senti. E’ sottinteso che ti sarò riconoscente Ero certo che doveva già aver pensato che la mia richiesta avrebbe potuta esserci. Ci avevamo sicuramente pensato a lungo tutti e due con ansie e motivi diversi. Lo dico perché non passò molto tempo tra la domanda e la risposta e non vi furono obiezioni particolari. Doveva già aver pensato ai pro e ai contro e .... e disse: va bene, ma non deve saperlo nessuno Grazie, grazie. Sei un angelo, il mio angelo e la strinsi affettuosamente godendomi la morbidezza del suo ...
«12...5678»