Scoparsi la cognata (prima parte)
Data: 18/10/2019,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: suntopless
... in diagonale, Yoko seduta dietro me.
Restammo sorpresi. Una sorpresa incredibile. Una cosa mai vista. Sia Linda che Yoko erano in topless!
Non ci avevano detto nulla.
Le ragazze si erano accordate tra loro, certe di non essere viste da nessuno considerata la distanza dalla spiaggia, nemmeno da noi, intenti a pedalare.
Per la prima volta vedevo le tette meravigliose di Linda. Anche Paul in realtà vedeva le bellissime tette di Yoko per la prima volta, ma non fu certo questo il mio pensiero in quel momento.
Le ragazze, sorprese dalla nostra improvvisa sosta e dal fatto che ci eravamo girati verso loro, subito si misero ad urlare. Tentarono malamente di coprirsi le tette con le mani. Ci gridarono di girarci e di non guardarle. Ma lo spettacolo era meraviglioso. Restammo in quella posizione ad ammirarle come incantati.
Yoko, più reattiva di Linda, afferrò i costumi di entrambe e si tuffò in acqua. Linda la seguì poco dopo dandomi ancora un po’ più di tempo per guardarle le tette.
Le due ragazze mentre con notevole difficoltà, aiutandosi l’un l’altra, cercavano di indossare nuovamente il pezzo di sopra del bikini continuavano dall’acqua a lanciarci delle urla. Dicevano che eravamo dei porci, ci chiedevano di girarci, di smetterla di guardarle.
Lo spettacolo fu bello, ma terminò abbastanza in fretta. Raggiungemmo le ragazze ancora infuriate e tentammo di calmare i nostri ardori con l’acqua fredda del mare.
Più tardi, raggiunta la nostra meta, ci rendemmo ...
... conto che in effetti la caletta era bellissima. Solitaria, silenziosa. Con la piccola spiaggia ed il fondo del mare di ghiaia che rendeva l’acqua di un colore incredibile.
Tutto sembrò finire lì. Dell’episodio accaduto non ne parlò più nessuno e la vacanza proseguì regolarmente.
Ma da quel giorno la mia pazzia per le tette di Linda aumentò in maniera esponenziale. Da quel giorno Linda diventò un chiodo fisso per me. Pensavo a lei continuamente. La notte la sognavo. Di giorno ricordavo tutte le scene a cui avevo assistito durante le quali avevo potuto vedere qualcosa di lei, delle sue tette. Ovviamente, soprattutto, non facevo altro che pensare a quel giorno sul pedalò quando le tette gliele avevo potute vedere per davvero.
Non resistevo oltre.
La mia follia mi portò ad esagerare.
Era un sabato. Ci trovavamo a casa nostra. Eravamo tutti e quattro seduti a tavola intenti nelle solite chiacchiere futili.
D’improvviso uscii fuori con una mia proposta.
“Ragazzi, vorrei proporvi qualcosa di diverso, qualcosa di strano. Però penso che potrebbe essere interessante.”
Gli altri mi prestarono tutti la loro attenzione e rimasero in silenzio in attesa che continuassi.
“Ragazzi, visto che oltre ad essere parenti siamo anche molto amici, ritengo che la mia proposta che ora vi dirò potrebbe risultare, oltre che divertente, anche utile sia per cementare ancora di più il rapporto di ciascuna coppia, sia per cementare ancora di più la nostra amicizia.”
L’avevo presa ...