L'amante prof. 3 - “grazie ancora... mi hai fatto davvero una bella sorpresa. un regalo speciale, giovane e inatteso”
Data: 18/10/2019,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: siempreganas
... accarezzandosi, a cercare un po' di sollievo. Stai fermo, ordinai. Fermo, non fare e non dire nulla, altrimenti non riceverai la tua sorpresa. Ma lei aveva ormai capito, e indugio oltre, con la mano stava già risalendo quella gamba statuaria. Appena sentì cosa era cresciuto in mezzo alle cosce del nostro ospite lascio il mio per il suo ben più grande cazzo. Se ne riempi la bocca continuando a tenere il mio con la mano, giocherellandoci. Ero eccitatissimo a vedere il ragazzotto in estasi, che spingeva con la mano la testa della mia amante. Mi spostai per mettermi dietro di lei, era in ginocchio, ma le alzai il culo per trovare la posizione giusta, per cui pur continuando a succhiare potesse essere penetrata da me, da dietro. Così avvenne, le mie spinte da dietro le ritmavano contemporaneamente il magistrale pompino che stava sommministrando al beato angelo, potevo vedere in faccia del ragazzo il fresco piacere del ventenne, le sue labbra rosse e semiaperte che mi regalavano un dolce sorriso. Gliele volli accarezzare con un dito, che bagnai con la sua stessa lingua, ma subito comincio a succhiarlo avidamente. Ci staccammo e li accompagnai per la mano in camera da letto. Ora gioco anch'io, sussurrai, e misi sui miei occhi il terzo foulard, mentre i due già si stendevano sul letto, lui supino e lei a cavalcioni. Nella stanza ormai muta di luce per tutti e tre, sentii il gridolino di piacere che provò la professoressa infilandosi dentro l'enorme verga dell'alunno. Li lasciai ...
... fare un paio di minuti mentre con il dito cominciavo a distenderle lo sfintere. Quando ormai la ritieni pronta, anzi desiderosa di essere penetrata sul serio anche da me, mi stessi sulla sua schiena, mentre lei si stendeva sull'altro uomo, e lentamente la apersi. Sentivo sfregare, al di là di una sottoli membrana, l'altro cazzo sul mio. Era completamente in estasi, la sentivo sbavare di goduria, contorceva le anche per sentire ogni piccola sensazione, ogni piccolo movimento, dei due cazzi che la riempivano. Sentii il caldo alito di lui sul mio viso; anche il ragazzo ansimava e gemeva e sono certo che anche lui sentiva vicinissima la mia presenza. Allungai la lingua per sfiorare le sue labbra, i suoi denti. Lo stesso fece lui e iniziamo a giocherellare con le lingue fino a baciarci. Non avevo mai messo le mie labbra su quelle di un altro uomo, mentre per lui forse non era la prima volta che sentiva sul sorriso la peluria di una barba. Lei se ne accorse, girando la testa verso di noi. Così, bravi, fatemi sentire il rumore dei vostri baci umidi, continuate, ma spingete anche più forte, che mi fate godere come fossi la vostra schiava. E venne, strillando e contorcendosi, riempiendosi la bocca con il sapore eccitante delle volgarità, delle parolacce urlate. Sono una troia, la troia dei miei due bei froci. Inculami frocio; riempimi la figa piccolo puttanello. Dopo aver avuto il suo multiplo orgasmo divenne la nostra padrona. Ora tocca a voi, disse cominciando a spostarci per metterci ...