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Ancora la troia e il cuck con amélie
Data: 19/10/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: LucasFromParis
Ero convinto di aver lasciato un ottimo ricordo a S. e al suo marito cornuto. C’era stata partecipazione, sesso, trasgressione. Avevo avvertito distintamente la mia connessione mentale prima che fisica con la provocante bionda. I suoi orgasmi non erano finti; l’espressione dei suoi occhi mentre umiliavo il marito non poteva ingannarmi. Quando gli annunciava fra un assalto e l’altro del mio cazzo che ormai lui doveva solo masturbarsi e che non aveva più diritto di scoparla (chissà quanto di questo era recita e quanto mascherasse di vero) era invasa dalla sua stessa depravazione. Qualora mi fossero servite ulteriori conferme, queste arrivarono ben presto. Il loro feed riportava (scritto da lui, ma sotto dettatura della troia): ”…la sua ricca esperienza gli permette di sapere cosa cerca una donna… pronto a soddisfare ogni tipo di fantasia desiderata, all'insegna di un pomeriggio di fuoco…” Anche i messaggi che scambiai nei giorni seguenti sia con S che con il cornuto facevano ben comprendere la loro soddisfazione e il loro desiderio di rivedermi. Troppi erano stati i bull deludenti, finti, improvvisati. Troppi dilettanti unicamente in cerca della loro scopatina infestano il Mondo del Gioco. Sono gli stessi tristi singoli pronti a spendere cifre importanti per entrare nei club. Io non li comprendo. Non li amo. Intollerante? Probabile. Purista? Di certo. Ma capita troppo spesso di imbattersi in loro, prima che l’esperienza acquisita consenta di percepirli da subito. Il ...
... loro desiderio era da me completamente ricambiato. Erano semplicemente perfetti. La troiaggine di lei si sposava perfettamente con la sottomissione di lui. Era troppo eccitante. Troppo tentante per oppormi al Demone che mi chiamava ancora e ancora. Non era semplice per me organizzarmi. Vincoli logistici e di orario rendevano la cosa difficile. Difficile ma non impossibile. Entro una certa misura volere è potere. Questa volta però desideravo qualcosa di diverso. Di più spinto. Di più estremo. Chi, se non Amélie, la dolce e perversa Amélie poteva essere la mia complice? Chi se non lei poteva cogliere le sfumature del gioco? Chi meglio di lei poteva percepire il gioco mentale? Essere dominante con lui e sottomessa alle mie voglie. Di natura sessualmente sottomessa la mia amica aveva una eccezionale duttilità e una capacità innata (che certo avevo rafforzato nel mio percorso di formazione) di calarsi in qualsiasi parte; in qualsiasi ruolo. Domina, slave, vanilla. La nostra intimità era assoluta e ci capivamo senza parlare. Avevamo fatto mille giochi assieme. Ne avremmo fatto uno nuovo. Quando le spiegai cosa mi aspettavo da lei non occorsero molte spiegazioni. Comprese subito. Ci saremmo recati assieme dal cornuto. Avrebbe portato due oggetti con sé: lo strapon, e il frustino a bacchetta. Passammo, come già avevo fatto io in precedenza, per il giardino, il garage sotterraneo e infine per una scala interna che conduceva nell'appartamento. Senza dare nell'occhio per vicini ...