1. Ancora la troia e il cuck con amélie


    Data: 19/10/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: LucasFromParis

    ... impiccioni. La troia, agli occhi dei tristi borghesucci benpensanti che la salutavano ogni mattina, doveva mantenere a ogni costo la sua immagine linda e immacolata. Chissà quanti di loro la spiavano dalle finestre, la desideravano, si masturbavano pensando a lei. Senza immaginare quanto la realtà superasse di molto la loro limitatissima immaginazione. Chi avrebbe mai immaginato che questa coppia di amici, che si presentava come per un caffè in compagnia, avrebbe dato vita a una mattinata al calor bianco oltre ogni limite di decenza e ritegno?
    
    La troia era già lì. Gli stivali neri, il vestitino da puttana. Esitò un istante, quasi intimidita dalla sua stessa audacia, ma conscia di aver già superato il punto di non ritorno. Accade spesso di vivere questo istante, un attimo prima di gettarsi nel vuoto e di affondare nel fango della depravazione. Un attimo di incertezza. Una vocina che dice “ma no, dai, cosa stai facendo?”. E il brivido di consapevolezza, la coscienza che si è già varcato la linea d’ombra quasi senza rendersene conto, spinti dal nostro demone interiore. Basta così poco. Un semplice passo avanti. E tutto cambia. Non vi trattenete in quell'istante supremo. Non fermatevi. Non sono dubbi a frenarvi, è lo sconvolgimento nella vostra pancia che rende i vostri occhi appannati. Godete di questa sensazione; vivetela appieno. Lanciatevi. Non sarete mai delusi. Aver vissuto è sempre meglio che essersi repressi. Non tutte le avventure sono ugualmente soddisfacenti. ...
    ... Capita la delusione ed è il prezzo onesto da pagare per vivere quelle più forti. Se non esistesse il pianto, come potremmo apprezzare la gioia?
    
    Il cornuto era visibilmente agitato. Era rimasto colpito dalla bellezza e dalla sensualità di Amélie. Non smetteva di guardarla. In un angolo del suo cervello si fece certamente strada la segreta speranza di averla. Come un mendicante, sperava nelle briciole del banchetto che avevo apparecchiato. Ma in fondo sapeva che il suo destino era segnato. Neppure le briciole gli avrei concesso. Mai gli avrei permesso di sfiorare la mia Amélie, che pure in molte altre occasioni avevo concesso a uomini sotto il mio sguardo. La mia non era possessività; sto nel tempo imparando a controllare la mia gelosia e il mio bisogno di conferme. Sto crescendo, grazie anche e soprattutto a lei. Quel giorno era fuori questione che il cuck la sfiorasse anche solo con un dito. Da lei avrebbe avuto solo sottomissione e dolore. Era il suo ruolo. Il ruolo che si era assegnato. Gli avrei permesso di viverlo fino in fondo. Amélie era sicura e padrona di sé. S. veniva rapidamente conquistata dalla situazione inusuale perfino per la troia che era. Non vedeva l’ora di uscire da quel sottile imbarazzo iniziando a giocare. Io però non avevo fretta e desideravo assaporare ogni istante, distillandolo goccia a goccia come un liquore prezioso. Ci sedemmo sul divano e ordinai noncurante al cuck di farci il caffè mentre io “inizio a familiarizzare”. Adorai il suo sguardo umile e ...