Ancora la troia e il cuck con amélie
Data: 19/10/2019,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: LucasFromParis
... sognante quando ci porse le tazzine. Quasi gli uscirono gli occhi dalle orbite quando mi alzai, presi per mano le due donne e dissi loro: “andiamo a divertirci ragazze”. Che magnifico terzetto! In mezzo alle due bionde mi sentivo padrone del mondo intero. Avevo ciò che tutti sognano. Me lo ero conquistato passo passo senza regali. Ne avrei goduto fino all'ultimo morso.
Iniziammo a baciarci vorticosamente. Le nostre lingue guizzavano, si toccavano, si esploravano. Facevo baciare fra loro le ragazze, poi mi univo golosamente a loro. Non ero mai sazio di quel bacio perverso a tre. Le loro mani, mosse dall'identico impulso, scivolarono sul mio petto per poi scendere rapidamente. Sentii la cintura slacciarsi, dita femminili insinuarsi sotto la patta aperta, sotto i boxer, esplorando e tastando. Una testa bionda si abbassò, l’altra la seguì immediatamente. Con il cornuto a due metri da me, avevo le ragazze in ginocchio come due puttane. E come due puttane, perfettamente sincronizzate fra loro, si occupavano del mio cazzo come se fosse il centro del mondo. In quel momento quello ERA il centro del loro mondo. Si baciavano sul mio glande coprendolo di saliva, scendevano a turno verso le palle gonfie, si alternavano nel risucchiarlo profondamente, più profondamente possibile come ben sapevano mi piaceva. Le dominavo fisicamente mentalmente, mi muovevo ritmicamente in cerca di quel rumore gutturale, soffocato, che tanto mi eccita. E che tanto stava sconvolgendo il povero cuck. Stava ...
... assaporando la sua condizione, ma ben presto non resse la tensione e si allontanò dicendo che doveva lavorare nel suo ufficio. Come no? Avrebbe certo lavorato mentre sua moglie si prestava a un trio come l’ultima delle troie di strada! Più probabilmente si stava masturbando come un disperato Per qualche minuto fummo soli.
Ne approfittai per togliermi tutti i vestiti; le ragazze fecero lo stesso, a eccezione delle scarpe. Mi sdraia e le invitai a darsi ancora da fare. Ora le loro bocche passavano su ogni centimetro: labbra, collo, petto, cosce, ventre… e ancora lì sul totem di carne che svettava orgoglioso. Chiedi poi ad Amélie di occuparsi della nostra troietta. Erano già fradice entrambe. Senza esitazione la mia complice si tuffò fra le cosce di S. che le allargò senza indugio. Amélie, pur restando etero, aveva imparato a onorare il corpo femminile. A trarne eccitazione e piacere. La sua maestria non aveva uguali tanto con il cazzo quando con la figa. Vedevo la sua bocca guizzare. Il cornuto era tornato. Balbettò: “posso avere almeno un bacio da Amélie? “Non ci pensare neppure” ribattei perfido. “Adesso invece vedrai cosa ti darà lei”. Non le servivano ulteriori incoraggiamenti. La bacchetta fece capolino come per magia fra le sue mani. L’uomo sembrò quasi spaventato. Ma dovette bere l’amaro calice che si era lui stesso versato. I colpi, delicati seppur decisi, piovvero. “Girati!” ordinammo in coro. Eseguì goffamente e ben preso il suo culo fu segnato da sottili strisce ...