Ricordi di pivello. 02. settimana bianca
Data: 19/10/2019,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: pierpatty6151
... maglioncino; non passa inosservato ai tanti ragazzotti del locale.
Un bel tipo, capelli neri lunghi, un sorriso abbronzato, forse un maestro di sci, si avvicina e con fare elegante ma deciso la invita al centro della pista. E insieme spariscono nella calca.
Mio padre e Luigi seguono l'esempio e si lanciano con le rispettive mogli nei balli. Mentre barbara non si lascia scappare il ragazzino minuto che l'invita.
Rimaniamo Antonio ed io a presidiare il tavolo, guardando i tanti corpi che ballano vicini-vicini,
La musica interpreta un lento.
Anna abbraccia il suo uomo, lasciandosi accarezzare, a due mani, le sode chiappe, valorizzate dagli stretti jeans maculati. Questo mi ricorda la mia prima estemporanea avventura di alcuni mesi fa, facendomi agitare gli ormoni.
Lucia attratta dall'abbronzatissimo maestro, balla spiattellata sui suoi pettorali.
I miei genitori ballano abbracciati come non li ho mai visti.
Barbara, timida quindicenne, balla e sorride al suo ragazzotto.
Mentre Antonio ed io continuiamo a far da tappezzeria, nell'assurda speranza che qualche bella volenterosa, ci salvi.
Dopo alcuni brani, alla spicciolata tutti tornano al tavolo, in tempo per la Grolla. Suggelliamo l'amicizia con un giro di bevute dai molti beccucci. Il contenuto è caldo e poco alcolico, sufficiente per sciogliere le battute e le felici risate.
Improvvisamente Anna, ridendo mi afferra per mano tirandomi in pista. Mi stringe a lei iniziando a muoversi sinuosamente ...
... a tempo di musica. Io goffamente provo a seguire i suoi passi, in quel ballo che diventa sempre più sessuale. Siamo immersi nella folla. I suoi seni si appiccicano a me, caldi, sodi profumati. Le sue gambe s'infilano tra mie e il calore della figa raggiunge il mio cazzo, che si risveglia velocemente. La guardo negli occhi seducenti, e capisco che nulla è casuale: sta giocando a farmi impazzire.
La musica continua lenta, sensuale, il mio cazzo vorrebbe sfondare i due jeans per raggiungere la sua patata. La sofferenza continua tra le gambe, che si toccano e s'intrecciano. I due sessi sono appiccicati, è impossibile che lei non senta la mia cappella che spinge sulla sua calda patatona.
La musica finisce e senza parole ci stacchiamo. Io ho il cazzo in evidenza. Non me la sento di tornare al tavolo, sarebbe troppo imbarazzante, per cui preferisco svicolare in bagno. Ci arrivo e mi fiondo in una delle cabine, slaccio i pantaloni e libero il dolorante amichetto. Aspetto interminabili minuti, sperando che si acquieti. Respiro forte. Preso di sorpresa, non mi aspettavo questa performance. Non so quanto tempo sia trascorso, quando sento mio padre chiamarmi preoccupato. Mi chiede se sto bene. Rispondo che va tutto bene, è stato solo un improvviso mal di pancia, mi riassetto ed esco. Insieme torniamo al tavolo. Tutti mi chiedono che è successo; se mi sono ripreso. Solo Anna mi guarda in silenzio, con un sorrisino malizioso, sapendo fin troppo bene che mi ha fatto succedere.
La ...