I ricordi di una prostituta (storia vera)
Data: 20/10/2019,
Categorie:
pulp,
Autore: Alba17
... parlare in disparte. Sentivo le loro voci, ogni tanto alzavano la voce e riuscivo a comprendere frammenti di frasi che la mia mente cercò di decifrare. "Vale molto di più... è giovane, bella... questa sarà la vostra gallina dalle uova d'oro. Abbiamo fatto anche i documenti falsi per aumentarle l'età, sono costi". Alla fine si accordarono e sembrarono tutti felici. I quattro ripresero la strada del ritorno e io camminavo come una sonnambula con i miei nuovi padroni. Posso dirvi con orgoglio che non gli ho reso la vita facile. Ne combinavo di tutti i colori, e loro si vendicavano. Come quella volta che nascosi i soldi. Volevo tenerli per me, per costruirmi una vita, ma loro mi scoprirono e mi torturarono spegnendomi le sigarette sul corpo. Una volta feci per denunciare il mio protettore, ma una mia collega fece la spia, mi picchiarono e mi dissero che, se qualcuno di loro fosse finito dentro per colpa mia, gli altri mi avrebbero tagliata a pezzi e sciolta nell'acido come non fossi mai esistita. E io ci credetti. E credeteci anche voi, erano capacissimi di farlo. Ma non era solo la paura di morire. La mia paura più grande era il non sapere dove andare se fossi scappata. Tradita da tutti. Tradita dalla mia famiglia ...
... per aver tentato di impormi con la violenza il loro pensiero invece di farmi comprendere col dialogo i loro timori. Tradita dal mio amore per avermi venduta come un oggetto qualsiasi. Non riuscivo nemmeno a piangere. Dicono che le lacrime smorzino il dolore, ma io non scoprii mai questo beneficio. Ero convinta che le lacrime, il dimostrarmi debole, provare sentimenti, mi avrebbero tradita. Poi rimasi incinta. Come vi raccontai all'inizio, mi fecero abortire con un ferro caldo, senza portarmi in nessun ospedale perché ero clandestina. Mi abbandonarono in mezzo alla strada con un pugno di soldi per tornare a casa. Svenni per strada. Un passante mi accompagnò all'ospedale. Non dissi nulla nonostante le domande insistenti. Guarii, e una volta guarita tornai a casa. Questo è il benvenuto da parte dei miei familiari. La festa in mio onore. E si, sono io la festeggiata. ............................................................................................. Questa storia è stata tolta dal sito subito dopo averla pubblicata, circa due anni fa. La ripropongo per Maks. Inoltre vorrei fare un omaggio al mio agente iprimipassi, che adesso mira altre vette. Gli auguro un grosso in bocca al lupo e grazie di cuore. Da E.