1. Scopato da due focosi camionisti nella doccia di un autogrill!


    Data: 21/10/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: NiceDriver28

    ... riceve, sono segnali ben precisi. Vogliono dire tanto!
    
    Pensai, infatti, fra me e me, che guardando verso il pacco di uno di loro avevo potuto far intendere che cercassi qualcosa di ben preciso, anche perché i due uomini se ne erano accorti e si erano lanciati uno sguardo malizioso, smettendo di parlare di ciò che stavano discutendo poco prima. Guardandomi, borbottarono fra di loro qualcosa in dialetto, (da quel che riuscii a capire in quel momento era un dialetto calabrese o siciliano) mentre io mi stavo avvicinando sempre più alle cabine delle docce. Ebbi un po’ di timore anche perché io non prediligo i rapporti a tre, mi piace più concentrarmi su una sola persona alla volta. In tutta sincerità, però, quei due tipi non erano proprio niente male. Se avessi incontrato uno o l’altro, separatamente, non nascondo che qualche cenno per attirare il maschio di turno lo avrei fatto, ma erano in due e quindi preferivo soprassedere concentrandomi solo sul fatto che avevo bisogno di fare una bella doccia calda.
    
    Entrai in una delle cabine e notai che, sulla sedia accanto alla doccia, c’era un borsone. Uscii immediatamente dalla stanza-doccia e mi ritrovai dinanzi il tipo con la tuta che mi disse : “È mio il borsone, te lo tolgo subito!” . Io, un po’ tremolante perché non mi aspettavo improvvisamente quella presenza, balbettai : “No, non preoccuparti, vado nell’ altra!”. Sorrisi e mi spostai nella cabina successiva. Entrai e, nel chiudere la porta, abbozzai un titubante : “con ...
    ... permesso!”, guardando quel piacente maschio che mostrava un rigonfiamento fra le gambe che lasciava poco spazio all’ immaginazione. Chiusi la porta e pensai, col cuore in gola : “Questi stanno arrapati un bel po’, meglio non fomentare le loro intenzioni!”. In due avevo troppa paura. Una persona sola, in certi posti, è più gestibile, due potrebbero, invece, essere imprevedibili ed un tantino più pericolose. In ogni caso, ripercorsi mentalmente gli attimi che avevano preceduto la mia entrata nella seconda stanza e risolsi che, a parte la fugace guardata in direzione cinta del tipo in jeans, non avevo avuto atteggiamenti che potessero far presagire una qualsivoglia tipologia di richiamo sessuale nei loro confronti e quindi potevo stare relativamente tranquillo. Mi chiusi dentro, mi spogliai, aprii la doccia e mi infilai sotto il flusso d’acqua che, in quel momento, fu un piacevolissimo toccasana. Ero tranquillo ed ignaro di quello che sarebbe successo di lì a poco. Praticamente, la porta di quella stanza–doccia era difettata e nonostante io credessi di averla chiusa, questa si era leggermente riaperta. Non mi sarei accorto di nulla se non avessi sentito la voce del tipo con la tuta, con cui avevo parlato poc’ anzi, che diceva all’ altro ragazzo, sempre in dialetto: “Ha lasciato la porta socchiusa, te l’avevo detto che ci stava!”. Avevo chiuso i pannelli opachi che circondavano il piatto doccia e, sentendo quella voce, istintivamente, guardai in direzione della porta. Vidi queste due ...
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