1. Scopato da due focosi camionisti nella doccia di un autogrill!


    Data: 21/10/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: NiceDriver28

    ... figure introdursi dentro la stanzetta, tentando di richiudersi la porta alle spalle. Il tipo con la tuta aprì i pannelli ed io me li ritrovai davanti . Non sapevo cosa dire. Balbettai solo : “La porta qui è difettata e non….” ma non ne ebbi il tempo. Mi ritrovai quattro occhi piantati addosso che mi guardavano con lussuria ed il tipo col jeans, toccandosi nuovamente il pacco (già bello gonfio), esclamò, squadrandomi dalla testa ai piedi: “Minchia ma frate e quantu si bbonu!”. Qualcosa del genere. L’uomo con la tuta si chiamava Maurizio, l’altro Raffaele. Lo so perché successivamente si chiamarono spesso fra di loro, altrimenti non avrei mai conosciuto nemmeno il nome di quei due intraprendenti camionisti che volevano possedermi lì, nella stanzetta di quella doccia dell’autogrill.
    
    Maurizio mi afferrò per un braccio e mi tirò fuori dalla doccia. Lui si pose con le spalle al muro e mi attirò a sé. Io cercai di dire che era pericoloso, che la porta era difettosa e poteva entrare qualcuno ma lui, deciso, esclamò : “Nun ven niusciuno cca!” e così dicendo mi infilò la lingua in bocca tenendomi stretto. Intanto sentivo Raffaele armeggiare alle spalle vicino alla porta : “Oh Maurì questa davvero non si chiude!” ma Maurizio, penso, non lo sentì nemmeno perché era troppo impegnato a trapanarmi la bocca con la sua lingua. Con la coda dell’occhio, girando leggermente il capo, vidi Raffaele che prendeva la sedia accanto alla doccia su cui vi era poggiato il mio zaino con i vestiti di ...
    ... ricambio e la incastrò nello spazio minimo che intercorreva fra la porta ed il piatto doccia, di modo che la porta rimanesse bloccata. Dopo questa operazione mi agguantò, da dietro, afferrandomi per i fianchi. Sentii il suo pacco durissimo strusciare sulle mie chiappe nude e bagnate. Sentii le due aquile di ferro della cintura premere contro il mio fondoschiena mentre prese a baciarmi e leccarmi il collo. Non capii più nulla. Avvertii, contemporaneamente, il pacco di Maurizio premermi sulla pancia e quello di Raffaele sul di dietro mentre mi baciavano ovunque sussurrando frasi porche, per lo più in dialetto che, quindi, capivo a fasi alterne.
    
    Ad un tratto Raffaele, da dietro, mi afferrò per la nuca e, facendo pressione, mi spinse in avanti fino a farmi piegare a 90 gradi, di modo che il mio viso si ritrovasse all’ altezza del rigonfiamento pubico di Maurizio che nel frattempo si era tolto la giubba della tuta mostrando il suo torso poco peloso, atletico e ben definito.
    
    : “Inizia a zucare un po’ di michia, bello, su!” esclamò Raffaele, sempre tenendo il suo pacco pressato contro le mie chiappe. Maurizio si abbassò lievemente sia l’elastico della tuta che quello degli slip ed il suo cazzo, poteva essere sui 18 centimetri, balzando fuori come una sciabola, mi finì istantaneamente in bocca senza che potessi dire alcunché.
    
    Iniziai a succhiare il cazzo di Maurizio assaporandolo per bene mentre lui, mugolando, mi diceva che ero fenomenale. Intanto Raffaele si era abbassato e ...
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