Sosta di lavoro a forlì
Data: 23/10/2019,
Categorie:
Tradimenti
Autore: forrestsherman
Sosta di lavoro a Forlì
Sono alta, magra, molto sexy, ha 43 anni, laureata in biologia, faccio da anni rappresentate di prodotti per le farmacie e giro tutta la mia zona, prendendo appuntamenti con i titolari dei negozi per dimostrare nuovi prodotto cosmetici e sollecitare ordini. Per il mio lavoro giro tre giorni alla settimana e spesso passo la notte da sola in alberghi.
Mio marito Marco mi aspetta quando torno, lui lavora in banca, bada alla casa ed alla bambina quando io sono assente. Ci telefoniamo e facciamo Skype e a volte anche sesso virtuale.
Io gli racconto certe mie fantasie e a lui piace e facciamo del vicendevole autoerotismo. Ma finoa quella notte non ho mai avventure sessuali reali e mio marito sa che gli sono fedele.
La cosa avvenne a Forlì, dove, all’albergo Italia,dove ero scesa, quella sera feci colpo su un ragazzo giovanissimo, si chiamava Samar, lo vidi sul cartellino, che lavorava, penso per mantenersi agli studi.
Era di pelle scura , forse egiziano, bellissimo, con una pelle ambrata, mi disse poi che era figlio di una italiana e di un egiziano, come quella modella Saudi Aziza.
Quando , dopo il check in, mi accompagnò con le due borse pesanti alla camera, capii che c’era un sottile feeling. Mi guardava sorridendo mentre mi faceva strada e vidi che apprezzava le mia gambe che si muovevano nella gonna di pelle nera. Avrà avuto meno di vent’anni…pensai, un momento di grazia per gli uomini…molto duri, molto fecondi, molto ...
... allupati…magari...non avevo mai provato un giovane, pensai che quella sarebbe stata un buona occasione, ma dai, mi dissi, un ragazzino, tu hai 43 anni, un marito, una figlia…
Mi guidò nel percorso dei due piani in ascensore, guardandomi la pancia che veniva modellata dalla gonna nera sotto il capottino e il seno che spingeva il golfino di cachemire sotto la giacca grigia stretta.
Poi un corridoio lungo e semibuio, prima di trovare il numero della mia camera, si fermò davanti ad una porta, fece cenno di fermarmi...disse “senti bella, qui non c’è nessuno, lontano dalle telecamere , ti dico che posso farti felice, se vuoi dopo il turno, mi piaci, so come fare e sorrideva…sempre lavoro , lavoro, con Samar ti diverti, godi…”
Stava di fronte a me sfacciato ragazzotto, ma rischiava, se faceva così con le clienti l’avrebbero presto denunciato per violenza…ma il fatto era che era simpatico, oltre che bello, ma non potevo certo farglielo vedere…
Io, da serissima professionista, dico “ma cosa sta dicendo? Non puoi farmi proposte, sono una signora! Non faccio queste cose!, se non la smette lo dico al direttore! Andiamo alla mia camera, su!”
Ma la figa mi segnalava che lei avrebbe voluto…io dicevo tra me ma quando mai, farmi sbattere da un fattorino a Forlì, senti le mie amiche che risate…e mio marito…!
Già, un angolo del cervello sapeva che a mio marito quella avventura non sarebbe certo piaciuta, ma va…mah…mentre camminavo pensavo, però…non lo saprà mai…”
Samar trottava con aria ...