Cornuto inconsapevole
Data: 24/10/2019,
Categorie:
Tradimenti
Autore: benves
... mi trasmetteva.
La sua asta era fradicia dei miei umori.
Gianni non parlava, capiva e mi permetteva di usare il suo corpo come strumento del mio piacere da troppo rimasto inappagato.
Lasciai passare circa 15 minuti poi, presi in mano la sua asta e cominciai a baciarla sperando si rinvigorisse. In poco tempo il mio stallone era nuovamente pronto per la monta.
Mi misi a pecorina, invitandolo ad assecondarmi.
Questa volta fu lui a guidare la sua asta dentro di me.
Lo sciacquettio dei nostri corpi faceva da colonna sonora.
Non passo molto questa volta che Gianni mi chiese “posso”?
Io mi voltai, con libido dissi “fai pure, vieni dentro di me” non pensando alle possibili conseguenze ma lasciando che fosse il mio corpo a parlare.
Uno due tre colpi decisi e sentii la sua asta scaricare il suo desiderio.
Tanto era copiosa che il mio utero non contenne tutto il suo seme, lo vidi uscire dalla mia vagina ed andare a bagnare le lenzuola.
Ero esausta ma appagata, ci adagiammo sul letto e ci baciammo come due adolescenti, addormentandoci abbracciati.
La mattina seguente iniziavamo a lavorare alle 10, io mi svegliai verso le 6, vidi quel corpo nudo accanto a me, che la sera prima mi aveva fatto risentire donna.
Volli ringraziarlo e quindi, presi in bocca il suo pene, trovando la reazione sperata.
Il suo cazzo reagì alle mie sollecitazioni, non potevo non approfittarne.
Mentre Gianni era ancora assonnato, io, come la sera prima, mi misi a ...
... cavalcioni su di lui, impalandomi.
A differenza della sera, la mia fica era già larga, aveva ritrovato il suo stato naturale.
Questa volta feci tutto con più calma, non mi feci prendere dalla frenesia, mi godetti piano piano quella cavalcata. Chiusi gli occhi, ogni centimetro del mio corpo mi trasmetteva sensazioni che credevo ormai lontane.
Gianni se ne accorse e lasciò che fossi io a condurre il gioco. Mi toccava i seni, stuzzicandomi le punte ed aumento, come se fosse possibile, ancor di più la mia libido.
Non mi importava del tempo, ero in estasi assoluta.
Dopo un po fu Gianni a svegliarmi da quel torpore, ero venuta e l avevo inondato di umori.
Mi fece mettere a pecorina ma, con mia sorpresa, questa volta, puntò la sua cappella al mio sfintere.
Non l'avevo mai fatto, dilatai gli occhi dalla paura.
Riuscii anche a dirglielo ma, il suo desiderio era tale che, glielo dovevo, aveva riscoperto la donna che era in me e, era giusto che avesse la sua ricompensa.
Assecondai tutto quello che mi diceva.
Inumidì abbondantemente la cappella dei miei umori poi, puntò al mio culetto.
Lo sentii entrare piano piano, dolcemente, provai solo fastidio non dolore.
Si fermò, voleva che il mio culetto si abituasse a quell'intruso.
Poi, piano piano iniziò a scoparmi.
Mi piaceva ! Eccome se mi piaceva !
Ebbi da lì a poco 2 orgasmi consecutivi che mi sconquassarono il cervello!
Anche lui venne copiosamente nel mio sfintere.
Ci accasciammo esausti.
Il ...