Il ricatto 3°
Data: 24/10/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: nh-paul
... soccorso.
Corrado lo seguì a passo più lento. Dopo essere entrato, chiuse la porta, cercò lo sguardo di Michele e fissandolo girò con calma la chiave, la tolse e se la mise in tasca. Solo allora si diresse verso il ragazzino che arretrò spaventato fino a sbattere contro il muro di fondo.
Cercò di farsi piccolo contro un angolo, ma Corrado lo prese per un braccio e glielo strinse fino a fargli sfuggire un gemito, poi con uno strattone lo attirò a sé, come se volesse abbracciarlo. Lo bloccò, schiacciandoselo addosso e con l’altra mano gli toccò il culo.
Glielo tastò con metodo, esplorandone ogni centimetro, poi gli abbassò i pantaloni e toccò ancora la pelle che aveva scoperto. Le dita passavano così pesantemente che lasciavano sulle natiche le strisce del sangue che affluiva per tutto quello strofinare. Gli raccolse gli slip dentro la fessura, scoprendogli completamente il culo e allora cominciò. Un colpo su uno, uno sull’altro gluteo, alternandoli, con forza e con metodo, a palma aperta, con la mano destra, mentre con la sinistra lo stringeva a sé, impedendogli quasi di respirare.
Michele subì in silenzio, finché poté. Poi cominciò ad agitarsi, ma la stretta di Corrado era ferrea. Ormai non le contava più, perché all’inizio, per distrarsi si era proposto di vedere quante gliene avrebbe date, ma poi il dolore divenne insopportabile e scoppiò in singhiozzi, solo allora Corrado lo mollò, permettendogli di liberarsi ed allontanarsi, fino a sedersi sul letto, dove ...
... continuò a piangere, cercando di calmare i singhiozzi.
“La colpa di queste lacrime è tutta tua!”
“Io non volevo venire” disse piagnucolando “perché tu mi vuoi fare quelle cose…”
“Quali cose?”
“Quelle che mi hai fatto ieri.”
“La colpa è sempre tua…” disse Corrado, facendo un gesto di stizza che spaventò Michele “per-ché sei un porco. Ce l’hai duro, non è vero?”
Era così!
Corrado gliel’aveva sentito crescere, mentre lo sculacciava: conosceva la sua debolezza, lo teneva in pugno.
E Michele si guardò avanti, incredulo, quasi che ce ne fosse bisogno e non sapesse di essere già eccitato. L’uccello gli tendeva gli slip da bagno che ancora indossava.
“Vieni qua” disse allora Corrado, addolcendo la voce “non aver paura!”
Michele s'alzò e gli si avvicinò titubante, un po’ saltellando perché aveva i pantaloncini alle cavi-glie. Corrado l’accarezzò, abbracciandolo, poi la mano scese al sedere e spingendolo dolcemente lo riportò verso il letto. Lo fece stendere supino e lentamente lo spogliò nudo. Quando abbassò gli slip, il cazzo di Michele scattò fuori e si pose parallelo alla pancia, come l’ago di una bussola, leggermente storto, a nord, ma non con precisione.
Lo fece mettere a pancia sotto e prese a strofinargli i glutei ancora un po’ arrossati. Molto delicatamente passò le mani, facendole salire da dietro le ginocchia fino alla schiena. Si soffermò sulle natiche, le allargò e scoprì il buco. Michele muoveva il bacino, strofinando l’uccello contro le ...