04. luca – voglia di... fare!
Data: 24/10/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: vogliagay
... come spesso accade. Era pacifico. Avvertivo chiaramente il pisellone farsi strada in me, lentamente ma inesorabilmente. Sentivo la pressione lungo le pareti anali, sentivo che mi allargavo, ma sorprendentemente non sentivo dolore. Incredibilmente era l'entrata meno traumatica che avessi mai sperimentato fino a quel momento.
"Allora, come va? Senti male?", mi chiese premuroso Omar.
"No, non sento assolutamente dolore!", risposi. "Mi sento.... strano!".
"Vuoi che esca?", continuò.
"Assolutamente no!!!", mi ritrovai a esclamare deciso.
"Bene! Ci avrei scommesso!", e sorrise malizioso.
Ad un tratto sentiii che era entrato tutto dentro di me. Avvertivo le sue palle contro le mie chiappe.
"Eccoci! Ti informo che hai una lattina di coca cola nel culo!", esclamò divertito Omar.
Io risposi al sorriso un po' imbarazzato.
"Adesso ci divertiamo! Preparati a vivere una mezz'ora devastante!", fece Omar, provocando in me un moto di fastidio. Non ho mai amato i presuntuosi....
Ma dovetti ammettere che aveva perfettamente ragione! Prese a muoversi in me, dapprima con la stessa delicatezza che aveva contraddistinto la sua entrata nel mio culo, poi in maniera sempre più decisa. Mi ritrovai a gemere sempre più forte e a godermi le sue spinte sempre più potenti.
"Allora, che mi dici? Senti male?", mi chiese in maniera retorica Omar.
"Uh, direi di no!!! Ah... Anzi!", risposi.
"Vuoi che esca?", mi chiese di nuovo provocatoriamente.
"NO! NO NO NO! Ti ...
... prego, continua! Non ti azzardare a uscire!", gli ordinai deciso.
"Te l'avevo detto!", sghignazzò compiaciuto. Mi arpionò i fianchi e cominciò a scoparmi furiosamente, con una violenza tale che chiunque avrebbe pensato che avesse tra le gambe un pisellino insignificante. Invece aveva un vero e proprio mostro. Cominciai a urlare senza ritegno, dovevo in qualche modo tirare fuori l'immenso piacere che stavo provando, altrimenti sarei impazzito. Presi a sbattere il bacino sul tavolo, tanto che Omar dovette fare forza per trattenermi e impedire al suo cazzo di uscire da me. A un tratto mi fermai e potei soltanto continuare a urlare. La cosa strana era che ora era diventato un lamento continuo, con la bocca spalancata e gli occhi rivolti all'indietro. Non ero più in me. E senza rendermene conto, presi a spingere come se dovessi andare in bagno, come se volessi espellere quel randello e quietare un po' quella sensazione di estremo godimento.
Omar mi accontentò. Uscì da me, mi girò agevolmente, mi rivoltò esattamente come un calzino. Prese un paio di tovagliette e mi fece mettere a 4 zampe. Poi montò anch'egli sul tavolo e sprofondò di nuovo in me. Urlai ancora per il grande piacere e mi resi conto che avevo le cosce imbrattate dal liquido che perdevo dal mio cazzo durissimo.
"Stai godendo eh!!!! Te l'avevo detto che non dovevi aver paura! Lo so usare come si deve questo cazzone!", dichiarò orgoglioso Omar.
"Oh sì cazzo, lo sai usare divinamente!!!", urlai di rimando. "Cazzo ...