L'idraulico arrapato
Data: 03/11/2017,
Categorie:
Etero
Autore: samas2, Fonte: RaccontiMilu
... mani che li palpano, li strizzano. “Queste son belle tette, naturali, non quelle di plastica che trovi in giro adesso”. I capezzoli sembrano schizzare via tanto son turgidi. Le natiche vengono afferrate saldamente e piacevolmente in quelle morse. Ormai è tutto deciso, impossibile tornare indietro, ma non mi sento a posto, a mio agio. “Permettimi di fare almeno un bidet”. “ Te lo faccio io il bidet” e dopo avermi sfilato gli slip, mi allarga le gambe e comincia con la lingua a spennellarmi, fra le mie cosce bollenti, la figa bagnatissima e odorosa. “Chi non sa apprezzare questa roba non è un maschio, ma una mezza sega”. Basta ripensamenti, adesso che sono in ballo, voglio divertirmi e mi abbandono completamente. La sua lingua è famelica e lecca tutto coscienziosamente, gustando i sapori e l’essenza di quel nettare. Non trascura il bottoncino clitorideo, facendomi esplodere di piacere.” E’ bellissimo, sei bravo!”. Ora tocca a me. Gli tiro fuori il cazzo decisamente sovradimensionato. Glielo accarezzo e palpeggio. “Ooh, complimenti, che magnifico esemplare, sei proprio ben dotato!” S’inorgoglisce al complimento. Inizio a leccargli lo scroto e stuzzicarlo con la lingua. Sostengo dolcemente i due testicoli e con l’altra mano, alternativamente stringo e rilascio il pene. Finalmente la mia bocca corre per tutta la lunghezza dell’asta e la mia lingua lecca tutte le sue superfici. Il glande è scoperto e in attesa, ma prima di prenderlo nella mia bocca, continuo a leccare l’asta. ...
... Infine con movimenti di risucchio lo faccio scendere verso la gola e quindi risalire. Continuo, apprezzando le dimensioni ulteriormente lievitate, e la consistenza durissima. Non lo faccio venire perché c’è ancora tanto da divertirsi. “Cazzo, sei un’artista, è un bocchino imperiale; così non me lo aveva mai fatto nessuna.” Il suo cazzo, ora al massimo dell’erezione, è sontuoso e lo voglio dentro me. Voglio fortemente quella carne fresca“Adesso chiavami, fammi vedere quanto vali, maschione,”. Solleticato nel suo amor proprio spinge con decisione il suo grosso membro, duro come un sasso dentro di me. Fortunatamente la mia figa è umida e ben lubrificata, e così il voluminoso cazzo scivola abbastanza agevolmente fra le pareti vaginali che, dilatate, si contraggono, lo avvolgono aumentando il piacere mio e suo. Mi prende selvaggiamente, variando le posizioni, concludendo con una penetrazione da dietro, da dominatore. Sono rullata, sto per raggiungere un orgasmo. “Dai sbattimi forte, con quel bell’uccello duro, non fermarti.” Non posso urlare per via dei vicini, ma gemo e ansimo. “Posso venirti dentro?” Sussurra premuroso. “Vai tranquillo, procedi che sto venendo anch’io, godo, oh, oh.” Thomas mi segue a ruota con la sua estasi, eiaculando dentro la mia figa una grossa quantità di liquido cremoso, caldo, lanciando mugolii di piacere e soddisfazione. Ci riprendiamo dalle fatiche amorose rimanendo sul letto. Dalla mia vagina il liquido del piacere del mio toro fuoriesce a rivoletti: me lo ...