Senza rete ...
Data: 02/11/2019,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: reninytxis
Una casa in costruzione per qualcuno è solo caos e polvere, per altri ha l’innegabile fascino di qualcosa in trasformazione … Per una mente giovane sempre alla ricerca di novità ed avventure è una miniera di scoperte ed un campo di giochi unico … e pericoloso.
Ed io ero giovane, abbastanza grande da comprendere “certe cose” ma non abbastanza da afferrarne tutte le sfumature e malizie.
Non ero maggiorenne ma il mio diciottesimo era quasi all’orizzonte. Avevo avuto le mie prime esperienze: masturbazioni in gruppo, in alcuni casi reciproche, con l’amico più fidato (che alla fine si rivelò essere più d’uno). Ci si chiedeva spesso di “prenderlo in bocca” ottenendo immancabilmente un netto rifiuto:
-Ma dai, poi io lo prendo a te!
-NO! Non sono un finocchio! Fallo prima tu!
E così via, e finiva che non ci si segava neanche più, tra il malcontento e l’imbarazzo generale.
Gli zii (in realtà non ricordo bene quale fosse il vero vincolo di parentela tra le nostre famiglie) stavano costruendo la nuova casa a circa cinque chilometri dalla città. Era in aperta campagna e la strada per arrivarci era sterrata per più di metà del percorso. Oggi la periferia della città si estende cinque chilometri oltre quella villa … Una splendida mattina d’estate, suscitando il malcontento mio e dei miei fratelli, fummo impacchettati e trascinati a visitare quel mirabile prodotto dell’umano ingegno, visita quanto mai dovuta, o almeno questo richiedeva l’etichetta di allora: la visita a ...
... stato di avanzamento! Cortesia dovuta tra addetti ai lavori, dal momento che il signor ingegnere mio padre omaggiava il signor geometra mio zio (o quel che era …) secondo i dettami di quel loro galateo non scritto.
L’unico che in fondo non era poi così scontento era il sottoscritto, dal momento che, seppure più vecchio di me di due o tre anni, il figlio del geometra mi stava simpatico. Era al primo anno di università e mi aveva spesso consentito, in occasioni di visite precedenti, di sbirciare tra le sue riviste porno, una copiosa collezione, come di prassi tra i rampolli della borghesia ere prima dell’avvento del VHS, DVD ed Internet. Inutile sottolineare che LUI era uno dei miei compagni di manovelle in tandem. Tipo robusto, non atletico, poco più alto di me, parlava poco e spesso a sproposito, suscitando i commenti sarcastici del padre e delle sorelle.
Arrivati, la “zia”, simpaticissima chioccia, subito avvertì il muso dei pargoli più giovani e provvide a migliorarne il morale offrendo loro merenda e bibite. Io declinai sperando di defilarmi, dal momento che Fred (il “cugino”) mi aveva fatto segno di seguirlo, ma questo peggiorò la situazione poiché la zia, allarmata che un ghiottone par mio non s’ingozzasse delle sue prelibatezze, attaccò con una raffica di “ma come mai”, “che hai”, “non stai bene”, “non ti piace” …
Rassegnato addentai una fantastica crostata di amarene, sotto lo sguardo rassegnato di Fred che, con un’alzata di spalle si rassegnò ad una fetta di ...