Io, tu e il giovane guardone
Data: 02/11/2019,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: SexCulture
... pagato i danni. Del resto che cosa potevamo fare con quel tempo? Detto e fatto: trovata una pietra per rompere il vetro che di nuovo il ragazzo anche lui bagnato disse di avere la chiave : eravamo entrati. L’interno era abbastanza accogliente, pur se estremamente sobrio, in quanto c’era l’indispensabile per cucinare oltre a un grande camino con di fronte un ampio giaciglio di paglia, accendemmo in seguito il fuoco e ci togliemmo i vestiti bagnati stendendoli ad asciugare. Per fortuna grazie allo zaino in nylon, la nostra attrezzatura da montagna non era bagnata, perciò ci asciugavamo approssimativamente con un telo preso nello zaino e ci rivestimmo con quanto avevamo. Una volta terminata l’operazione indossavamo entrambi soltanto un maglione di morbida lana e un paio di calzoncini corti di ricambio, mentre la nostra biancheria intima faceva bella mostra di sé, vicino alla fiamma del camino.Fu adesso che il ragazzo confessò di averci spiato e invidiato ammettendo pure di essersi masturbato. Invitandoci a farlo ancora e consentirgli di restare a guardare senza logicamente essere partecipe!i. Entrambi ci guardammo tra i bagliori del fuoco nel camino e dopo un silenzio generale ci fece la sua proposta. Voleva che io avessi fatto finta di entrare nella loro casa e dopo averlo legato violentassi la mia donna. Accettammo e legai Franco( così si chiamava ) alla sedia, poi trascinai Emma sul divano e mentre lei urlava di non voler che io la scopassi davanti al suo ragazzo gli alzai ...
... le gambe allo schienale del divano obbligai franco a tenerla ferma così con le gambe all'insu e all'indietro ottenendo che la sua figa e il suo culetto fossero pronti per una penetrazione hardcore e punitiva. Gli infilai il cazzo durissimo in culo e nella figa due dita , penetrandola cattivamente e invertendo poi cazzo e dita nel culetto e nella figa. Oddio come ansimava, stava godendo come una troia davvero e francesco sembrava impazzito urlandomi fossi un grande . Fu a questo punto che caccio il suo cazzo piccolo e indurito ed incominciò a farsi una sega , sborrando sul legno del pavimento dopo solamento qualche minuto .
La natura là di fuori sembrava sempre più scatenata che mai, e pure noi ci sfogavamo sempre più, dato che il mio cazzo diventava sempre più gonfio, mentre la tua fica si bagnava largamente pronta per ricevere la mia asta soda e ben eretta. ti rovesciai facendoti adagiare a quattro zampe, ti davo generosi morsi sulla schiena e contemporaneamente cominciavo a penetrarti da dietro.
Dopo parecchie spinte, durante le quali solleticavo con una mano il clitoride, io provavo a uscire appoggiando il mio cazzo in corrispondenza dell’ano. Dopo qualche esitazione sentivo la tua mano che lo afferrava guidandolo in profondità, volevi di nuovo farti sfondare il culetto: in quel frangente mi sembrava d’impazzire dal piacere, mentre tu sbraitavi interamente la tua focosa passione, io ogni tanto fermavo il mio impeto per prolungare in modo tangibile il mio e il tuo ...