1. Un urlo di liberazione (parte i )


    Data: 05/11/2019, Categorie: Etero Autore: SoffioDiMistral

    ... spumante. Il tipo deve aver fatto festa, penso. Mia sorella mi ha raccontato della sua fama di donnaiolo, e io sono più che contenta di non doverlo incontrare. Non voglio vedere nessuno in questo periodo, non voglio complicazioni. Lisa mi dice che esagero con la clausura, ma da quando mi sono separata sto bene così. I bambini poi assorbono tutto il mio tempo, e non mi manca niente. Oddio… forse qualcosina mi manca, ma al sesso adesso non ci penso. Quasi mai.
    
    Finisco con i piatti, passo alla zona giorno, dove non c’è un granché da fare, do una spolverata al tavolino e al mobile TV, sistemo i cuscini sul divano e passo al bagno. Entro, e la prima cosa che noto è un piccolo stendibiancheria appeso sopra la vasca da bagno. Beh, questi non sono suoi di sicuro, penso guardando un perizoma e un reggiseno leopardati sui toni dell’azzurro. Saranno almeno due taglie in meno di quella che porto io, il pensiero mi esce spontaneo prima che riesca a ricacciarlo. Mi guardo istintivamente allo specchio. Se riuscissi a guardarmi con occhi diversi dai miei vedrei una donna che è ancora nel pieno della sua femminilità e in grado di piacere, se volesse. Distolgo subito lo sguardo dallo specchio e continuo il mio lavoro.
    
    Passo alla camera. Il locale è piuttosto piccolo, ma luminoso grazie alla luce che penetra dall’abbaino posto sul soffitto mansardato che è alto, con travi a vista di legno chiaro. Anche in ragione delle ridotte dimensioni della stanza l’arredamento è stato studiato ...
    ... sfruttando l’altezza e quindi entrando mi trovo di fronte un blocco composto nella parte inferiore da un armadio in legno chiaro, e nella parte superiore è posizionato il letto, accessibile con dei gradini che costeggiano l’armadio. Però!, penso entrando, niente male davvero, una camera così è sprecata se si usa solo per dormire. Ma con questo inquilino non corre il pericolo, penso mentre un sorrisetto ironico mi nasce spontaneo. Prendo le lenzuola pulite dall’armadio e salgo i gradini. Visto da sopra l’angolo letto è ancora meglio: un futon appoggiato sul pavimento di legno chiaro conferisce all’insieme un aspetto semplice ma elegante. Mentre rifaccio il letto mi ritrovo non so perché a pensare che su quel letto, su quelle lenzuola… mi attraversano la mente, come dei flash, delle immagini di quello che può essere successo lì appena poche ore prima… Beh, ma cosa mi prende adesso? Mi fermo un attimo, e mi accorgo che il mio cuore ha accelerato i battiti, ma cosa ben più grave sento una sensazione di umido tra le gambe, una sensazione che non provavo da tempo, e che in modo inequivocabile tradisce il fatto che quella parte di me che negli ultimi tempi ho cercato di seppellire è invece ben viva sotto la cenere. Ho la strana sensazione di essere un vulcano che sta per esplodere. Cerco di mettere via queste sensazioni, e faccio quello che sono stata così brava a fare in questo periodo: seppellisco le mie emozioni. Come se fossero materiale radioattivo da nascondere sotto colate di ...