Rivoluzione
Data: 06/11/2019,
Categorie:
Etero
Autore: Rebis
... dedicarsi apertamente alla sua relazione clandestina con la baronessa Du Saint-Jacques, peraltro decapitata sullla pubblica piazza pochi giorni prima. Sospirò, smettendo di rimirarsi e chiamò la domestica, poi ricordò che quelle ingrate se n'erano andate, che il diavolo se le portasse! La Rivoluzione aveva dichiarato aboliti i privilegi feudali e tra questi l'obbligo dei domestici di servire un padrone che non fosse da loro scelto. Ergo, Marie e Jeanne se n'erano andate. Sicuramente avevano preso il largo sull'onda del nuovo ordine che si era instaurato... Vabbé! I. De Santis si vestì con lentezza, cercando di pensare a qualcosa di bello. I balli a cui era stata, l'amore fatto col Marchese de Bruges, il suo breve flirt con LaFayette... I ricordi le paralizzarono il corpo per un lungo e piacevolissimo istante. Si scosse e prese a vestirsi. Da sola. I. De Santis era una donna giovane, sposa di un uomo incontentabile e vanesio. Suo marito non era stato attento ai suoi obblighi cognugali preferendole invece quella emerita sgualdrina della Du Saints-Jacques. "La mia sola soddisfazione é questa: la tua testa é rotolata nel paniere prima della mia!", pensò I. Sentì bussare alla porta. Eccolo. Il momento che aveva tanto temuto! Raccolse il coraggio e la dignità. Poi un pensiero si fece largo nella sua mente. Un pensiero che altri avrebbero giudicato disdicevole. "Eppure,,,", sorrise timidamente ed andò ad aprire. Alexandre Lamien era stato un negoziante. La sua attività era stata ...
... ceduta alla Rivoluzione e lui stesso aveva servito la patria con orgoglio durante le devastanti invasioni del patrio territorio da parte degli Austriaci. I meriti al fronte avevano fatto sì che, tornato a Parigi, venisse distaccato a una diversa unità, per occuparsi di rastrellare i nobili rimasti e i loro possedimenti. Gettò uno sguardo al palazzo. I. De Santis aveva avuto un tempo una dimora degna di tale nome ma ora... Sfacelo e rovina. Non s'illudeva che dentro non fosse uguale a fuori. La Rivoluzione aveva condannato molti e lui aveva osservato le loro fini indifferente, ma I.... lei era quasi un'amica. La conosceva di fama e aveva anche avuto il piacere di parlarle. Non era come tanti nobili ma non sarebbe stato questo a salvarla! Lei aveva il proprio fato segnato, così come lui aveva una parte da recitare in tutto ciò. Bussò. -Un momento, ve ne prego.-, rispose la bella voce della nobildonna. Alexandre sospirò. -Agenti di Salute Pubblica, madamé De Santis. Apri la porta!-, esclamò a voce moderatamente elevata e chiara. Il "Tu" aveva sostituito il "Voi". Aveva usato quella frase sapendo quanto avrebbe potuto impattare sulla donna. Ma la risposta si faceva attendere. -Madamé, se non apri, dovrò forzare la porta.-, disse dopo un minuto buono. -Eccomi!-, esclamò lei. La porta si aprì. Per un solo istante, Alexandre dimenticò ruolo e compito a lui assegnati: dinnanzi a lui s'ergeva la nobildonna che lo fissava da dietro una maschera viola dai riflessi cangianti, l'abito ...