1. Le segretarie tuttofare


    Data: 08/11/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: fedeman_05

    ... Dimostrava i suoi quasi cinquant’anni. Mi si mise al fianco porgendomi e facilitandomi la vista delle sue tette chiuse in un reggiseno nero in pizzo. Il mio cazzo sotto il tavolo era dritto e duro pronto a scopare. Mi mostrò le pagine della relazione che avevo richiesto e si lamentò del fatto che da lì a non molto avremmo finito e sarebbe dovuta tornare a casa ma non ne aveva voglia. “Io una voglia l’avrei, magari è la stessa” le dissi sorridendo facendo scivolare all’indietro la sedia da sotto il tavolo e mostrando il mio cazzo duro. “Ma cosa fai? Sei matto? Ma…” mi disse fingendosi scandalizzata mentre le presi una mano e la feci posare sul mio cazzo. Me lo strinse per bene e iniziò una sega lenta. Lo stringeva e saliva e scendeva lungo tutta l’asta dalla cappella alle palle. Le infilai una mano sotto il vestitino. Era fradicia e si faceva toccare. Gemeva e muoveva il bacino per sentire il mio tocco e la mia mano ancora più vicino. “Sei un porco” mi disse mentre si abbassava. Si mise in ginocchio e me lo prese tra le sue labbra carnose. Con la lingua iniziò a roteare sulla cappella. Aprì la bocca al massimo e se lo ingoiò tutto fino in fondo. Lo tenne per pochi istanti durante i quali mi massaggiò e mi strinse le palle. Aveva il mio cazzo in gola e io sentivo la mia cappella al caldo. Delicatamente, con i denti serrati sull’asta risalì fino alla cappella. La bloccai. La feci girare e le tolsi il vestitino. Le tolsi il reggiseno mentre alle mutande ci pensò lei. Mi salì ...
    ... sopra e iniziò a sculettare e a muoversi come una brasiliana. Si fermava e riprendeva. Cambiava velocità, intensità. Alternava movimenti rotatori a sali e scendi e godeva. “Siiiiii, daiiiii, ti sento dentrooooo, Ahhhh” diceva. “Dai bella vaccona, sei una maialona vero. Da quanto non scopavi così” la incitavo. “Dai sbattimi da troia, ahhhhh”. La sollevai e la spostai sul tavolo. Avevo il cazzo duro come mai, la vacca sapeva farmi godere. La sdraiai sulla schiena e glielo misi di nuovo dentro. Iniziai a stantuffare e tutti e due godevamo come dei matti. Con i tacchi mi stringeva la schiena e mi incitava a scoparla. Le sfilai un sandalo e iniziai ad accarezzarle il piede. Ines iniziò ad eccitarsi maggiormente e a darci dentro ancora più forte. Ne approfittai e le presi il piede e con le due mani glielo accarezzavo e le massaggiavo il polpaccio e la gamba. La stavo sfondando. Le assestavo colpi secchi e profondi che la facevano impazzire. Iniziai a baciarle il collo del piede e il suo ritmo aumentò “Siiiii, siiii, cosììììì. Dai Federicooooooo, vienimi dentroooo ooo. Vengooooooooo” ed esplose nel suo orgasmo muovendosi a scatti. Ero arrivato anch’io al culmine del piacere e diedi un paio di colpi e le sborrai dentro tutto il mio seme. Accaldati e con il fiatone ci ricomponemmo. Con un paio di fazzolettini si pulì la figa e si rimise il vestitino e mi invitò a seguirla in archivio perché eravamo ormai alla fine della ricerca e insieme avremmo trovato l’ultimo documento mancante. “Se ...