-
Le segretarie tuttofare
Data: 08/11/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: fedeman_05
... sborra in culooo” e le esplosi un sacco di schizzi mentre le veniva con il ditalino che non aveva mai smesso di farsi. Ivan e Donatella invece erano presi in un super 69 e godevano sul tavolo. Si vennero entrambi in bocca e tutti e quattro soddisfatti ci sedemmo e a riprendere fiato. Ivan mi indicò l’ultima relazione mentre le due “signore” parlavano tra di loro. Mi rivestii e andai nel mio ufficio. Effettivamente mancava veramente poco. Dieci minuti al massimo e avevo finito. Ci diedi dentro e finii il mio lavoro. Spensi il pc, chiusi l’ufficio e… ma dove erano Ivan e le due troie. Dal corridoio guardai in direzione dell’archivio e la luce era ancora accesa. Andai a vedere e li trovai ancora intenti a scopare. Mi venne di nuovo duro e mi avvicinai a loro. “A me il tuo succo non lo dai?” mi chiese provocante Donatella. “Come lo preferisci, direttamente dalla spina?” le risposi mentre me lo tiravo fuori. Mi si avvicinò e riprese il pompino. A differenza di Ines le sue labbra sottili stringevano la cappella ma non l’avvolgevano. Però lei aveva un fisico un po’ più sodo. La appoggiai al tavolo e le aprii le gambe. Inizia a leccargliela mentre lei mi accarezzava i capelli e mi schiacciava la testa tra le sue coscette muscolose al punto giusto. Ines intanto cavalcava Ivano e godevano al centro del tavolo. Mi alzai e senza dirle nulla, guardandola fissa negli occhi entrai nella sua figa calda e bagnata. Iniziai a pomparla ma capii fin da subito che le piaceva gustarsi il cazzo in ...
... tutta la sua lunghezza. Rallentai il ritmo e il suo godimento iniziò ad aumentare. Qualche pennellata più profonda e poi di nuovo lentamente, dalla cappella alle palle. “Federico, sborra dentro. Spingi piano piano e scopami come stai facendo” mi sussurrava. Sentivo che da lì a poco sarei venuto ma non volevo perdermi quel corpo. Uscii e lei mi guardò stupita. Poi iniziai a toccarle e a massaggiarle le gambe, le percorrevo per tutta la roro lunghezza. Arrivai ai piedi ed iniziai a massaggiarglieli. Avevo appoggiato le caviglie alle mie spalle e proseguivo nei messaggi. Di tanto in tanto le baciavo le caviglie e il collo del piede. Poi proseguivo con i massaggi alternando qualche bacio. Lei iniziò un ditalino che la fece bagnare di umori al punto che le colavano dalla figa bagnando il tavolo. Godeva e resisteva. Con una mano mi prese il cazzo duro e iniziò una sega lentissima. Le presi l’alluce dl piede e me lo infilai in bocca. Con la lingua roteavo e lo ciucciavo. Incredula aprì gli occhi e poi li socchiuse nuovamente. Con il suo alluce in bocca i suoi gemiti aumentarono. Sentivo che stava per venire. Aveva aperto in modo ancora più osceno le coscie. Il suo buco del culo era bagnato dai suoi umori vaginali. Fu un attimo; era lì, pronto bagnato e socchiuso. Le leccavo tra alluce e illice (il secondo dito). Lei godeva. Mi presi il cazzo in mano e glielo puntai secco facendoglielo entrare per metà: “Ahi. Stronzo, che cazzo fai” si irrigidì. La tenni ferma e continuai a leccarle ...