1. Alla corte del Duca


    Data: 08/11/2019, Categorie: Etero Lesbo Dominazione / BDSM Autore: davesun, Fonte: RaccontiMilu

    Era arrivato il suo turno. Elena era nuda, sopra una specie di palco. Il suo vestito grezzo, più somigliante a un sacco di juta che a un abito vero e proprio, giaceva accartocciato ai suoi piedi. Davanti a lei una decina di uomini, di tutte le età, la stavano guardando attentamente, scrutando ogni minimo dettaglio del suo corpo, restando seduti su due file di sedie improvvisate in quel locale sudicio, in cui il fumo delle pipe e dei sigari opprimeva l’aria rendendola irrespirabile, e irritando ulteriormente i suoi occhi, di per sé già resi rossi dal pianto. Era cominciato tutto una settimana prima. Quel pomeriggio il sole estivo splendeva cocente sui campi assetati d’acqua, la terra spaccata dall’aridità. Elena raccoglieva le patate dal campo, canticchiando allegra come sempre era. Le giornate pesanti passate nei campi non le pesavano, e lei era orgogliosa di essere utile per la sua famiglia. La miseria in quei tempi era all’ordine del giorno, e si faceva spesso fatica a trovare da mangiare qualcosa per la sera. I suoi due fratelli maschi più piccoli, di sedici e quattordici anni, aiutavano il loro padre a coltivare quella terra ingrata, bagnata dal sudore della fatica di 15 ore di lavoro al giorno, senza mai fermarsi. Ma nonostante tutto ciò, sembrava che il lavoro non pagasse mai, anzi…. Alla sera brodaglia con quattro tozzi di pane secco annegati dentro, e poi polenta, e polenta, e ancora polenta. La loro casa comprendeva 3 stanze: la cucina era l’unica in cui compariva ...
    ... la stufa a legna, l’unica che d’inverno veniva riscaldata, e quella in cui si passava la maggior parte del tempo. Poi c’era la camera dei suoi genitori, e per ultimo, su 3 letti a castello, dormivano lei e i suoi fratelli, isolati dalla cucina solo dal tirare di una tenda lercia. Lei, diciotto anni appena compiuti, era praticamente in età da matrimonio, ma non ci pensava minimamente. La casa in cui abitavano, dispersa nelle campagne, era talmente isolata da non permetterle di conoscere i ragazzi, e siccome l’occasione fa l’uomo ladro, così dice il detto, lei di occasioni non ne aveva, e al sesso e al matrimonio nemmeno ci pensava. Certo, qualche volta si era toccata, ma tutto era finito lì. Quel giorno percorreva come sempre uno dei viottoli sterrati che univano la sua casa ai campi che avevano in gestione dal feudatario, e al quale davano praticamente tutto il raccolto in cambio di quell’alloggio fatiscente e di quel misero stipendio che arrivava solo se la terra fruttava e se niente fosse andato storto. Quella non era una buona annata: non pioveva da quasi due mesi, e le colture erano in uno stato pietoso, seccate in gran parte dal sole. Si profilava un anno di magra, e questo faceva disperare suo padre, che si spellava le mani a furia di lavorare, ma senza ottenere alla fine grandi risultati. Stava quindi percorrendo i viottoli trascinandosi dietro il sacco di patate appena raccolte, poche purtroppo rispetto alle sue aspettative ma pur sempre una ventina di chili, che per ...
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