1. Alla corte del Duca


    Data: 08/11/2019, Categorie: Etero Lesbo Dominazione / BDSM Autore: davesun, Fonte: RaccontiMilu

    ... una ragazza dalla corporatura esile e delicata come la sua erano sempre un bel peso, e quando arrivò in vista della sua dimora notò che davanti stazionava un carro, con legati due cavalli al traino. Ricevevano difficilmente delle visite, non avendo niente di niente da offrire a nessuno, e comunque le poche persone all’anno che si avventuravano fino alla loro casa sperduta in mezzo alle campagne arrivavano a piedi, o nella migliore delle ipotesi a cavallo di un mulo, che era già un grande lusso da quelle parti. Incuriosita, accelerò il passo, muovendo velocemente le sue gambe nervose, gli zoccoli di legno che le racchiudevano i piedi a strisciare sul fondo sconnesso del sentiero. Posò il sacco appena fuori, sulla panca di legno che era sistemata li per godersi un po’ di frescura notturna in quelle notti afose d’estate, e dove la famiglia prima di andare a letto si riuniva per chiacchierare un po’, poi spinse la porta fatta di assi di legno inchiodate tra loro, in cui c’erano più spifferi che formiche in un formicaio, e si trovò nella cucina, dove vide sua madre e suo padre seduti al tavolo con un uomo piccolo e tozzo, la pancia pronunciata, e la calvizie che lo aveva privato completamente dei capelli sulla nuca. Sentendo il cigolio della porta che si apriva l’uomo, che era seduto di spalle, si girò lentamente a guardarla, scrutandola da capo a piedi, poi si rivolse a suo padre: -E’ questa la ragazza? -Si, è Elena, nostra figlia. Elena, saluta il signore! Elena rimase stupita ...
    ... dal fatto che aspettassero proprio lei -Buonasera signore! Disse educatamente, come le era stato insegnato a fare dalla mamma, in una delle molteplici volte in cui giocavano a fare le “signore”, quelle dell’alta società, ricche, ben vestite e curate. In quei momenti si divertivano a fare finta di prendere il the, apparecchiando la tavola con le loro stoviglie in legno intagliato e immaginando che fossero di porcellana, giocando a chiedersi “quante zollette signora?” “due, no anzi tre!!!” “gradisce latte o limone?” e poi scoppiando in fragorose risate, mentre lei o sua madre facevano le facce serie e altezzose. -Molto carina, complimenti! Aggiunse quello strano personaggio sorridendole. Lei ricambiò il sorriso, felice per il complimento appena ricevuto; poi il pelato si girò nuovamente verso suo padre, l’espressione che si fece seria -Vediamo, le posso dare….1000 denari Suo padre teneva gli occhi bassi, a fissare il pavimento in terra battuta, e sua madre intervenì: -Ma come? Così poco??? -Signora, io le ho detto quello che per me vale. Posso arrivare al massimo a 1500….. Sua mamma guardò l’uomo viscido che aveva davanti, poi riprese: -La ragazza è sana ed è vergine, oltre che essere anche bella, e a quello che ho sentito in giro, vale almeno 5000 denari…. -Vede signora, il prezzo che lei ha sentito è quello di ultimo acquisto, quando la ragazza viene, diciamo così, accasata da qualche parte. Io le ripeto la mia offerta oltre la quale, mi dispiace, non posso proprio andare. ...
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