Le orchidee della vicina
Data: 11/11/2019,
Categorie:
Etero
Autore: Khan Thor
... voler trattenere ulteriori singhiozzi. Non riuscivo a capire se quella immagine mi facesse pena o mi eccitasse in modo perverso. La mia splendida vicina di casa, con la 500 bianca, i vestiti firmati, i locali chic e la puzza sotto il naso in realtà malcelava una oscura contraddizione. Sì, in fondo vederla ridotta in quel modo suscitava in me desideri viscerali..un'immagine così dissacrante e dissacrata..sentii il cazzo diventare marmoreo e decisi di liberarlo.Appena mi abbassai i pantaloncini, lei scattò verso di me...esattamente come poco prima il cane aveva fatto con lei. Lo afferrò in maniera sgraziata, lo strinse tra le sue dita umide come un tubetto di dentifricio e all'uscita della prima gocciolina attaccò le sue labbra al glande come una ventosa.Mentre selvaggiamente e con tanta avidità succhiava la rossa cappella mi guardò e cominciò a mugugnare. Ogni tanto pareva quasi ridesse di felicità.Lo tolse dalla bocca e cominciò ad osservarlo, lo annusò folgorata dalla sua fragranza pungente, iniziò a strusciarselo in faccia, sporcandolo di make up e sporcandosi di liquido. Era caduta in uno stato di completo appagamento sessuale, si ubriacava della trasgressione di quel momento, tremava ed ansimava come se fosse sotto eroina..Mi costrinse a sdraiarmi per terra, posò il sodo culetto tra le mie ginocchia e a gambe divaricate cominciò a massaggiarsi le labbra della vagina in maniera maniacale. Con l'altra mano faceva cose strane al mio uccello: gli dava degli schiaffi, poi ...
... lo stringeva come una spugna, poi infilava l'indice tra la pelle e il glande ed assaggiava quel nettare. In mezzo minuto lanciò un urlo quasi disumano e la sua vagina cominciò a secernere copiosamente i propri liquidi sul pavimento. A quel punto mi guardò, in totale estasi. Le sue guance erano tutte rosse, i capelli sudati ed appiccicati al viso e alle spalle.Finalmente decise di dire qualcosa: "io ho fatto danza per 15 anni!" con tono di sfida. Immediatamente dopo spostò i suoi piedini (ancora con i calzini colorati) sul mio bastone ed iniziò un soffice footjob. Si ripiegò su sé stessa per arrivare con la bocca sul mio cazzo mentre continuava a lavorare di piedi. Le sue mani aggrappate ai miei glutei, tanto da conficcarmi le unghie nella carne. Ahi!Alzò la testa facendo resistenza con il risucchio della bocca sulla mia cappella ormai violacea fino a quando le sue labbra non si staccarono con un sonoro schiocco. Mi lanciò un'occhiata fulminante e con le ciglia aggrottate mi disse: "ho fatto anche Miss Italia". Non sapevo cosa risponderle, e così strinse il mio cazzo tra le sue dita umide e cominciò a segarmi con una brutalità inaudita. "Ahi! Piano!" ..a queste parole emise un lungo gemito e si mise nuovamente sui suoi piedi per poter spostare il suo fenomenale sedere all'altezza del palo.Si posizionò per bene e spostò il mio cazzo all'altezza dell'ano. Sorridendo, cominciò ad abbassarsi lentamente in modo da lubrificare l'entrata secondaria con i liquidi rimasti sulla mia ...