1. Laura e il mio cavallo di Ferro.


    Data: 11/11/2019, Categorie: Sensazioni Etero Autore: Giardel, Fonte: RaccontiMilu

    Ogni giorno. Ogni santissimo giorno la incontravo.Mi alzavo come sempre alle 7:30 del mattino col solo scopo di incontrarla o vederla di sfuggita. Speravo che prima o poi, come una manna dal cielo, avessi trovato il coraggio di salutarla e di dirle almeno �Ciao�.Mentre pensavo tutto ciò, avevo già fatto colazione e preso la mia borsa in pelle vintage e un po' consumata, con tutti i miei progetti, il portatile e qualche strumento arcaico tipo goniometro e squadre.Sì, sono un architetto.Saltavo sulla mia bici rossa e andavo in stazione. Lì, sul binario 3 aspettavo ogni mattina.Mi mettevo poco dopo l'uscita della scale, appoggiato alla colonna di marmo guardando in direzione Milano.Come un tossico in preda ad una crisi d'astinenza non vedevo l'ora che spuntassero dalle scale i suoi capelli, il suo viso ed infine i suoi tacchi.Laura.Una ragazza sulla trentina. Alta 1,60 circa, capelli vaporosi castani. A volte al vento come un magico e colorato foulard, altre volte impiccati dentro a quel mollettone vistoso, ma elegante.Gli occhiali da vista, calati sul naso. Quelli con la montatura nera stretta, i miei preferiti. Quelli senza profilo alla lenti la facevano assomigliare troppo ad una professoressa ma, solo a volte, era un peccato.Vestiva semplice, maglioncini color pastello o camicie eleganti e sobrie.Pantaloni attillati, molto raramente jeans; d'altronde con quelle gambe poteva ben permettersi anche un paio di pantaloncini stropicciati da ginnastica.Ma aveva sempre uno stile ...
    ... pulito e curato, quindi non li avrebbe mai indossati.Le scarpe erano il suo unico vezzo. Probabilmente il suo modo per far capire a noi uomini che era comunque una donna semplice ma se avesse voluto determinata e forte, per non dire femminile, molto femminile. Tant'è che non l'ho mai vista senza tacchi.Viso appuntito, sopracciglia curate e occhi verdi.Magnifica.Ogni mattina prendeva il treno direzione Garibaldi (Milano) e in mezzo a tutto quel casino e tutte quelle persone appiccicate, lei, sembrava sempre risplendere, dare al vagone una luce diversa, fresca d'estate e calda d'inverno. Era rassicurante.Col suo sguardo sempre attaccato all'ipad. Chissà cosa mai dovesse controllare tanto assiduamente.Chissà che lavoro facesse. Chissà se era fidanzata.Mi sarebbe piaciuto scoprire tutte queste affascinanti verità su di lei chiedendogliele di persona e da vero uomo facendo il primo passo, ma.... la storia che sto per raccontarvi era stata scritta dal destino in modo diverso, originale come la vita solo sa fare.Era maggio. Caldo torrido, soprattutto su quei treni sporchi e senza aria condizionata.Lei sempre intenta alla ciber-realtà, io, sempre intento a Lei.Troppo caldo, troppo davvero soprattutto per essere mattina, 8.30.L'unica cosa peggiore sarebbe stata, oltre a un ritardo delle linee ferroviarie, una sosta sotto il sole.Bene. Accadde.Lungo la tratta ci accorgemmo del rallentamento del treno. Dopo i primi dubbi, il treno si era fermato. Sotto il sole. Ottimo.Soltanto 20 minuti ...
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