1. Laura e il mio cavallo di Ferro.


    Data: 11/11/2019, Categorie: Sensazioni Etero Autore: Giardel, Fonte: RaccontiMilu

    ... più tardi la spiegazione: guasto alla motrice.Impossibilità di continuare su quel percorso.Iniziamo così tutti ad armeggiare con i nostri cellulari per avvisare del ritardo i nostri collaboratori o datori di lavoro vari, tutti tranne io.Ero troppo incantato ad ascoltare la sua voce, l'avevo udita poche volte, e mai da così vicino. Quella mattina infatti avevo scelto, compatibilmente con il numero di persone presenti a bordo, di sedermi a fianco a lei. Ci riuscii. Sul sedile direttamente di fronte a quella donna, quella pura emozione vivente. La sentii avvisare un certo Massimo, con una voce leggera e allegra nel tono, di un possibile e consistente ritardo. A quel nome e con quella confidenza pensai già di aver perso il Treno ma, non quello sul quale ero seduto.Dopo altri 20 minuti di attesa e di scambi di sguardi fugaci tra me-lei e tutti i viaggiatori dello scompartimento fummo avvisati che un'altra motrice era giunta sul binario e ci avrebbe riportato alla stazione di partenza.Così, misi il cuore in pace e proprio mentre abbracciavo l'idea che sarei dovuto tornare a casa, lasciare la bici e prendere la moto per buttarmi nel traffico metropolitano, oltretutto in ritardo, Lei mi guardò.Mi studiò a lungo, tanto che avrebbero potuto essere minuti interminabili per la mia testa, ma non per la realtà. Mi sorrise. Di riflesso sorrisi e non riuscii a trattenere un goffo:�emm.. dimmi � accennando un sorrido.Sorrise e ridendo disse: �scusa ehm... se non sbaglio lavori a milano ...
    ... vero? Vicino a piazza San Babila né?�Come se avessi preso un cazzotto in bocca e pensando �come diavolo fa a saperlo?� risposi con uno sguardo e una smorfia da innamorato ma con un tono di voce da balordo: �si..�.Era troppo poco, avanti, andiamo!Aggiunsi un: �em.. si comunque, ehehe scusa ero sovrappensiero, perchè me lo chiedi?�.�Sai, lavoro anche io a Milano... e... ora che torniamo indietro non so proprio come andarci, ti va se smezziamo la spesa del Taxi?�. Rispose con aria divertita dal mio siparietto da sfigato.Io in un baleno risposi più convinto di prima: �Certo perchè no ma, se vuoi, andiamo in moto!�.La frase mi uscì tutta d'un fiato, senza che me ne accorgessi, tanto da strabuzzare un attimo gli occhi e sentire le guance rosse.�Cazzo... Adesso ho parlato troppo, coglione!�. Pensai ma, poi, all'improvviso:�In moto? Bè, con 'sto caldo un po' d'aria la prenderei volentieri!�.Pausa. Vuoto.Non ricordo nemmeno chi ci fosse nel vagone, quanti fossimo e verso che direzione stessimo andando. Non riuscii a ricordare come si parlasse italiano e nemmeno come si deglutisse ed immobile rimasi zitto per qualche secondo assaporando un'irrealtà che mai aveva fatto parte della mia vita piena di numeri, righe, strutture fisse e materiali senza vita.Fortunatamente fu lei a risollevarmi da questo trip mentale al limite del cannabinoide.�Scusa, sono stata sfacciata? è che sai mi hai chiesto....��No no hai ragione accidenti, te l'ho chiesto io!� mi ripresi e risposi di botto, ma lei ...