1. Laura e il mio cavallo di Ferro.


    Data: 11/11/2019, Categorie: Sensazioni Etero Autore: Giardel, Fonte: RaccontiMilu

    ... cazzo.Spensi la moto, i cavalli si fermano, il rumore del mio bicilindrico finisce, ma iniziai Io a galoppare, colto da un vortice di emozioni. Ormai il ritardo sul lavoro non contava più niente, avrei cercato dopo una scusa. Dopo tanti anni di ligio servizio, mi ero scatenato e non me ne fregava più nulla.Non feci in tempo a togliere il casco che lei l'ha già levato, lo appoggiò maldestramente sul serbatorio e mi baciò.Mi baciò in un temporale di emozioni, fuori il sole cocente, dentro, tuoni e saette.Il casco cadde dal serbatoio giusto in tempo per ricordarci che quella era una strada pubblica.Chi se ne frega.Avrei risposto anche di altri mille reati, ma quel momento non volevo perderlo.Spinse la sua lingua dentro la mia bocca, io altrettanto.Foga, agitazione, concitazione. Dolce violenza nel suo bacio, liberazione di un sentimento troppo a lungo represso.Mi prense la testa tra le mani e mi continuò a baciare, non so per quanto, ma poco troppo poco, mi sembrava volasse. Si staccò, mi guardò con una voglia matta, occhi da infoiata, si morse un labbro sbavando il rossetto, alzò un sopracciglio e non ci fu bisogno che dire altro.Le risposi sorridendo, un sorrido da Bruce Willis tanto ero infocato.Mi scoppiava il cuore, mi scoppiava l'ormone e mi fremono i miei cavalli.La spinsi con convinzione contro il muro non curante di tutto e tutti, lei non oppose resistenza e iniziò a far scivolare la sua mano delicata dal mio petto, piano ma con forza sul mio pacco, sopra i jeans.La ...
    ... tenne lì e mi fece aspettare, io scalpitavo, mi sentivo un toro, guardandomi allo specchio potrei scoprire di avere un orecchino al naso, lei sarà pure un perfido e furbo toreador ma, io... io sono il toro, incazzato e ravvivato, toro.Le presi la mano, la spostai per portarla sotto i jeans. Sbattendo contro il muro, presi l'altra sua mano e la portai nello stesso punto. Ora era in segno di resa mentre continuava a baciarmi come se non ci fosse un domani.Avvicino il mio pacco a lei, spingo per farlo sentire e le mordo il collo. La eccita, sembra mi voglia mordere a sua volta, allunga il collo verso di me e lo ritrae mentre tento di afferrarla con la mia bocca.è troppo, non possiamo più stare in strada o sarebbe meglio non esserci affatto.Non ebbi tempo per pensarlo, mi strattonò con forza e fui io contro il muro.Persi quasi l'equilibrio ma lei mi tenne puntellato al muro, come fosse un poliziotto intento a perquisirmi. Fece per slacciarmi la cintura e allentare i bottoni, non potei più sottrarmi e la spinsi verso il basso, in ginocchio, poggiandole una mano sulla testa.Occhi rivolti verso l'alto, io intanto sono una bestia mossa dall'istinto e non mi accorsi di niente, vivo col cuore, il cervello perse il suo posto...La vita che tanto in questa giornata mi diede, tanto mi tolse.In quel momento ci riportò alla realtà una pattuglia dei carabinieri, che accendendo la sirena per mezzo secondo ci riportò a uno stato di coscienza.Sconcertato rimasi immobile.Ora siamo in questura per ...