1. Diario di un corpo part. 1


    Data: 13/11/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: porcellino90

    ... la sua camicia, trovo i capezzoli già duri. Lo stritolo senza mezze misure, voglio che mi chieda di fermarmi. Voglio sentirgli dire basta. Mi eccita quel pizzico di dominazione e dolore. Gli piace. Sorride. Stringo ancora più forte e geme, geme ancora di più.
    
    -Cazzo ci sentiranno.
    
    -Sono solo uffici qui in giro, puoi fare quello che ti pare
    
    Stringo forte il suo capezzolo. Eccolo, quell’urletto liberatorio più forte del semplice gemito.
    
    Scendo, voglio vedere il suo cazzo. Voglio odorarlo, voglio sentirne il sapore. E’ ancora nelle mutande, sembra grosso, lungo forse nella norma ma sembra bello doppio. Si è doppio, la mano lo stringe e lo sente doppio. Mi tira su.
    
    -Forse è meglio di no, sono stato in giro tutta la sera.
    
    -Anche io
    
    -Mi piace il tuo odore
    
    -Sentiamo il tuo
    
    Mi spinge giù, mi sbatte il suo pacco in faccia. Spinge la mia testa verso il suo pacco gonfio, ha un buon odore. Si era preoccupato inutilmente. Lo slip era umido in punta, inizio a leccarlo. Non resisto più, lo tiro fuori e un sottile filo lattiginoso collega ancora la sua cappella all’angolo dello slip. E’ un attimo, si infrange lasciando una grossa goccia colare dal suo fiorellino. E’ un bel cazzo, sarà lungo sui diciannove centimetri ma è ben piazzato, Largo come il mio, ma più lungo di un paio di centimetri. Tiro giù la pelle che ancora ricopre quel cazzo duro, la cappella lucida. L’odore di cazzo, di cazzo che è stato lavato, di un cazzo curato, che però probabilmente ha avuto ...
    ... qualche erezione durante la serata, di cazzo che umido e maschio che è restato chiuso troppo tempo. La lecco, gioco con la lingua sulla sua cappella, mi trascina girandosi. Si lascia andare pesantemente contro il muro. Le gambe tese, molto più massicce di quello che avevo pensato, toniche, scattanti con una bella peluria nera. Ossatura grossa, erano tremendamente eccitanti. Me lo infilo in gola, ho la bocca impastata, immagino di avere le labbra e forse anche parte della barba completamente lucide. Lucide e viscide di precum, ne faceva davvero tanta. Era bello succhiarlo, non restava lì passivo a godersi la mia bocca. Mi incitava, gemeva, con le sue mani guidava la mia testa senza imporre il ritmo. Gli piaceva il modo in cui glielo stavo ingoiando. Le mani sulla testa erano per assecondarmi, una carezza leggera. Un apprezzamento per la dedizione con cui lo stavo lavorando.
    
    Come se si fosse ripreso da uno stato di trance, me lo tira fuori dalla bocca. Eccolo come prima che riprende in mano la situazione. Me lo sbatte sulle labbra, è bagnato e sento dei piccoli schizzi colpirmi il viso.
    
    Leccami le palle, se continui così sborro, cazzo se succhi bene.
    
    Credo di essere arrossito. Un complimento è un complimento, anche se ti stanno dando del pompinaro navigato. In quella situazione, in quel momento era un ottimo complimento.
    
    Lecco le palle, non sono enormi, sono contenute, lo scroto è sodo e non troppo pendente. Riesco a prenderle entrambe in bocca mentre lui con un dito ...
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