Sviluppi imprevisti - barcellona (2)
Data: 15/11/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: crigio
... mettiamo comodi sul letto a guardare la tv e ad aspettare il tipo. Dopo poco più di un’ora sentiamo bussare alla porta della camera: Pino guarda dallo spioncino: “E’ lui!”, mi sussurra. Poi, si gira verso la porta e dice: “Adesso apro. Tu rimani fuori finché non ti chiamo, ok?”.
“Va bene!”, risponde quello, e intanto il biondino corre fino al letto e si mette sopra carponi, completamente nudo.
“Dai! Anche tu!”, mi invita. Allora mi spoglio e mi posiziono a pecorina.
“Entra!”, urla Pino, e subito dopo inizia a limonarmi. “Ciao, Carlo!”, lo saluta. “Ti piace quello che vedi?”, ammicca, mentre agita il culo e saetta le mie labbra con la lingua.
“Cazzo! Addirittura due troie! Non speravo tanto!”, sbotta il nostro ospite.
“Sì! E siamo anche molto calde! Perché non tocchi con mano?”, lo invita il mio amico, e Carlo si avvicina e con le mani ci tasta le chiappe.
“Sì, siete bollenti!”, esclama, passando le dita nei nostri solchi. Poi, si tuffa in quello di Pino e comincia a grufolare.
“Oh! Sei un gran leccafiche! Sì, dai, continua così! Oh sì… lì, proprio lì… Uff! Ma che mi fai, porcone!”, geme il biondino, e si contorce strusciando il culo contro la faccia di Carlo. Questo, infoiato dalla situazione, inizia a schiaffeggiargli le natiche e ad intensificare le sue lappate. Pino, con gli occhi semichiusi, la bocca spalancata e la lingua penzolante si gode l’anilingus.
“MMMM!!! Quant’è buono! Slurp! Slurp! Slurp!”, commenta l’energumeno, continuando a cibarsi ...
... degli umori della troietta. “Sentiamo quest’altra!”, dice infine spostandosi sulla mia rosellina.
“Oh, merda!”, esplodo al primo contatto. “Ma che hai in quella lingua?”.
“Un… slurp!... piercing… Slurp!...”, risponde. La pallina in capo all’ago che gli perfora l’organo orale stimola tutto il mio anellino, regalandomi un piacere amplificato. Sembra di essere leccato due volte ad ogni passata: prima il piercing e, a seguire, la punta della lingua. Ad un tratto, concentra l’attenzione su un punto in particolare e lo tortura, facendomi impazzire di godimento. Mi volto verso Pino e sgrano occhi e bocca, ansimando più forte.
“Sì, puttanella! Ha trovato il nostro punto G!”.
“Puoi dirlo! Uff!... Non sapevo di averlo… Ah!... MMMMM!!!...”.
“Che ne dite di ricambiare il favore?”, ci dice all’improvviso e, girandoci verso di lui, lo vediamo già in piedi che comincia a spogliarsi. Via la t-shirt, e i suoi pettorali guizzano in tutta la loro potenza. Più giù una tartaruga invidiabile prorompe sul suo addome, sul quale i muscoli laterali confluiscono a V dentro i jeans.
Slaccia la cintura e la getta a terra. Sbottona i pantaloni e il “promontorio della paura” che avevo intuito sull’aereo si rivela essere del tutto vero: un pacco grosso e nodoso spunta dalla patta e non chiede altro che di essere liberato.
Carlo si sfila i jeans e, rimanendo in mutande, sale sul letto e ci viene davanti. Si posiziona tra le nostre bocche, ci mette le mani dietro la nuca e ci incolla le ...