1. Eleonora


    Data: 17/11/2019, Categorie: Tradimenti Autore: Italy456987

    ... sembravano dei chiodi, altra cosa nuovissima per me, e i loro pantaloni mostravano dei bozzi notevoli.
    
    Un bottone della camicetta si era sbottonato da solo per la troppa pressione e vedevo i loro occhi che non facevano altro che sporgersi per vedere il bianco delle tette che appariva dalla camicia.
    
    Io mi accorsi che parlavo con la voce un po’ roca ma anche loro,.
    
    Il mio corpo era stato ormai ben palpeggiato “involontariamente” ma nessuno osava fare un passo ulteriore, finchè Luca fece la classica cosa imbecille da ragazzini cioè far cadere apposta una penna, solo che quando andò giù a raccoglierla, io aprii lentamente le gambe.
    
    Ci fu un minuto di silenzio senza che Luca risalisse mentre io solo all’idea che la mia passerina fosse in piena vista mi sentivo struggere dall’eccitazione poi:
    
    “Giuseppe vieni a vedere…..”
    
    A un certo punto io mi ritrovai da sola mentre loro erano entrambi sotto il tavolo….dopo un paio di minuti senza parlare mi tirai un po’ indietro con la sedia tirando la gonna ancora più su e li vidi spuntare gattoni da sotto al tavolo che guardavano fissi in mezzo alle mie gambe.
    
    Si avvicinarono sempre più finchè Luca venne con la testa proprio tra le gambe avvicinandosi fino al punto che il suo naso venne a sfiorare la mia fichettina bagnatissima dandomi una specie di scossa elettrica che mi fece sobbalzare e lui spaventatissimo scattò all’indietro.
    
    “scusa…ti ho fatto male??”
    
    “no no è stato un po’ di solletico…”
    
    Mentii io non sapendo ...
    ... come spiegare la situazione.
    
    Nel frattempo Giuseppe si era alzato e aveva raggiunto la mia tetta destra e l’aveva agguantata in maniera un po’ maldestra ma per me fu un’altra scossa elettrica che fece si che le mie gambe iniziarono a chiudersi ed aprirsi mentre il bacino ondeggiava ed io sospiravo di piacere.
    
    Allora preso coraggio le agguantò entrambe e fu il paradiso per me, non pensavo che potesse essere così bello farsele pastrugnare.
    
    Luca si accorse di essere rimasto indietro e si avvicinò anche lui alle tette togliendole un attimo di mano a Giuseppe e sbottonandomi la camicetta fino a farle balzare fuori entrambe turgide e orgogliose.
    
    Ci mancò solo che facessero: “ooooohhhhhh” dall’espressione che fecero nel vederle.
    
    Si dedicarono ognuno a giocare con una tetta toccandole stringendole accarezzandole fino anche a chinarsi e mordicchiare i capezzoli che non avevo mai visto diventare così lunghi e duri.
    
    Io venni, fu il mio secondo orgasmo dopo quello nell’autobus e anche questo senza toccarmi.
    
    Loro rimasero un attimo perplessi ma poi capirono che stavano andando bene e ripresero a giocare con quelle bocce di alabastro che erano le mie tette.
    
    In tutto questo movimento io ero rimasta seduta e quando inavvertitamente Luca mi sfiorò il viso con i suoi pantaloni gonfi, mi ricordai il motivo principale di quell’incontro: il cazzo.
    
    Con una voce roca che non sembrava la mia dissi:
    
    “voglio vederli…..”
    
    Il suono della mia voce li spaventò un attimo ma ...
«1234...»