1. Un esibizionista speciale: epilogo (4 di 4)


    Data: 21/11/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: RedTales

    ... voleva arrivare li e la cosa fu palese quando si srotolò sul membro un preservativo. Era la prima volta che ne vedeva uno dal vero, perché con Gianfranco non li aveva mai usati, ma dissimulò la sua curiosità. Si lasciò sistemare a pancia in giù e con due cuscini sotto la pancia in modo che il suo bel culetto fosse ancora più sporgente e prominente. Aspettò che gli si sistemasse sopra e poi, quasi impaziente, cercò di percepire il preciso istante in cui iniziò a penetrarlo anche per capire se con il preservativo ci fosse qualcosa di diverso. E lui entrò, piano ma profondamente e si fermò solo quando non riuscì più ad avanzare. Ivan lo prese come le altre volte e non notò differenze anche se, come iniziò a muoversi la forza e l’impeto di Federico gli apparvero subito molto più intensi di quelli a che aveva provato finora e, anche se all’inizio si sentì particolarmente “sballottato” quasi subito trovò assai stimolante tutto quell’ardore.
    
    Cominciò a provare qualcosa di molto forte che partiva dall’interno e che gli procurava una sensazione stranissima che non riusciva a capire. Di sicuro era stimolante e, anche se assai lentamente, più veniva scopato, più cresceva in intensità. Ormai era concentrato su quella strana forma di piacere che ormai gli stava invadendo tutto il basso ventre e iniziava a risalire anche alla pancia. Nemmeno si rese conto che la penetrazione, a differenza di quelle rapide che aveva sempre sperimentato, durava da più di venti minuti senza alcuna ...
    ... sosta. Era quasi imbambolato e si godeva quanto gli veniva dato quando, improvvisamente, sentì netto l’impulso di fare pipì. Qualcosa stava salendo lungo l’uretra e gli sembrò che stesse per uscire: “aspetta, aspetta. Fermati! Mi scappa la pipì. Sto per farla!”
    
    L’uomo si fermò e si rialzò e, immediatamente anche quello stimolo finì. Ma, mentre era indeciso se dirglielo o meno, fu Federico a risolvere la situazione: “aspetta. Alzati. Ti metti in piedi qui, sopra il tappeto. Anche se ti viene la lasci uscire...”
    
    Appena fu in piedi sentì un’altra sensazione, come se il buchetto gli rimanesse aperto e non riuscisse a chiudersi. Lo toccò con le dita ed infatti era assai più aperto del solito. Ci pensò solo per un istante perché prima che potesse dire qualcosa l’uomo lo abbracciò da dietro e, dopo essersi abbassato flettendo le ginocchia, si rialzò e istantaneamente gli spinse nuovamente il cazzo tutto dentro lasciandolo per qualche secondo quasi senza fiato. Riprese nuovamente il suo intenso ritmo muovendo il bacino avanti e indietro e, quasi per magia, all’interno di Ivan ricomparve quel non so che. E riprese ad aumentare sotto l’impeto dei decisi colpi che gli assestava con cadenza assai ravvicinata. Una manciata di minuti più tardi si presentò di nuovo quell’impellente impulso e, con il fiato rotto per la fatica: “ecco! Ricomincia… mi scappa! Mi scappa! Mi scappa… “
    
    “Lasciala venire… falla… falla...”
    
    Si rilassò percependo distintamente il liquido che saliva e che, ...
«1...345...»