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Messaggio anonimo [ pt. 5.1 ]
Data: 25/11/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: alchest
Dopo quanto successo, mi riuscì difficile chiedergli di vederci per un confronto. Ero abbastanza deluso e combattuto. Non fosse stato per il fatto che non avevo ancora sentito la sua versione, non gli avrei chiesto assolutamente nulla. Fino al giorno in cui conobbi Giancarlo, prendevo tutto alla leggera senza fermarmi a pensare a qualcuno in particolare che non fossi io, né tanto meno avevo provato interesse per qualcuno in particolare. Qualcosa mi si era svegliato dentro verso Gianluca e ormai era evidente, ma questo problema mi aveva smorzato parecchio. Per la prima volta mi ero affezionato a qualcuno, sentivo di volerlo proteggere e di voler spendere tempo ed energie per farlo stare bene.. E cosa ne salta fuori? Che è un mercenario. Probabilmente io al di fuori di un ambiente gay, non così informato sulla vita privata di Giancarlo.. Forse una serie di circostanze mi fecero reagire nel modo negativo. Quello era l'unico modo che conoscevo. La curiosità però, mi spinse ad incontrarlo. La sera, presi le chiavi dell'auto e una giacchetta leggera e andai a prenderlo davanti casa. Non nego l'agitazione, ma cercai di calmarmi per non attaccarlo subito. Quando uscì dal portone, chiudendoselo alle spalle, si avvicinò all'auto e, nel buio della sera, cominciai a intravedere il suo sorriso. Entrò in auto, mi girai per salutarlo con moderazione e lui si allungò per baciarmi. Mi si gelò il sangue. Subito mi venne quasi disprezzo, ancora nel pensiero che frequentasse clienti ...
... su chiamata e che con quelle labbra avesse baciato chissà chi. Se ne accorse subito, ovviamente. "Che succede?" "Volevo aspettare un pochetto prima di dirlo ma... Dobbiamo parlare di alcune cose". Non riuscivo a guardarlo negli occhi, non subito almeno. Partii con l'auto, andando in un posto più tranquillo ma rimanendo in zona. Non volevo lasciarlo in mezzo ad una strada nel caso fosse scappato via. Se fossimo rimasti in zona, sarebbe potuto tornare a casa tranquillamente. Girai il quartiere e mi fermai al primo parcheggio tranquillo che trovai. Nel tragitto rimanemmo in silenzio, io incazzato lui probabilmente preoccupato. Accese la radio, io abbassai il volume. Una volta parcheggiato presi un momento per inspirare e calmare i nervi. Non mi ero preparato un discorso, quindi cominciai da dove ritenni opportuno. "Ho scoperto chi ci ha mandato quei messaggi" "Ah bene" "No, non va bene" lo interruppi subito, "Non va un cazzo bene. Hai ben poco tempo per spiegarmi chi è lui" gli dissi porgendogli il mio telefono con la foto di Tano sfogliata dalla galleria. Lui si impietrì, con occhi sbarrati fece traballare il telefono che teneva in mano. "Muoviti a parlare perché sono incazzato nero, ti sto dando questa possibilità di spiegarti per dimostrare quanto io abbia messo in questa conoscenza. Per la prima volta penso un minimo di più ad una persona e cosa ottengo? Dimmelo. Voglio che tu me lo dica" "Cosa ti devo dire? Sembra che tu abbia tratto le tue conclusioni" "Certo che le ho ...